H.H. – La confesione di un vedovo di razza bianca” , il primo spettacolo messo in scena dalla Compagnia Teatro di Ateneo dell’Università del Salento composta da studenti e professionisti di cui Aldo Augieri è direttore artistico. Il lavoro è una riscrittura del testo Lolita di Nabokov in chiave ironica, grottesca, onirica e tribunalesca in cui vengono affrontate tematiche forti considerate spesso ostili e ripugnanti. Humbert Humbert, il colpevole, nell’opera è sotto processo e deve confessare la sua colpa, il brivido che ha provato e l’attrazione fulminante di cui è affetto nei confronti di Lolita, fanciulla molto più giovane di lui. La confessione è uno spartito suddiviso in momenti molto diversi tra loro all’interno dei quali i ricordi si mescolano a incubi, apparizioni deformanti e fantasmi sonori tradotti in voci fuori campo.Piani temporali differenti si incarnano sulla scena attraverso l’uso abile del corpo e della voce degli attori. La passione di Humbert Humbert rivolta a Lolita fanciulla in carne e ossa, non è altro che la traduzione letteraria della passione e del desiderio che il russo Nabokov provò quando, abbandonata la sua terra e lingua madre, fu costretto a scrivere in inglese, infiammandosi e abbandonandosi alla scoperta e al dialogo attraverso un nuovo codice linguistico. Questa passione giocosa, piena di doppi sensi, viene costantemente giudicata da un tribunale effettivo e mentale che prende corpo durante il monologo di Humbert. Il tribunale in realtà è il gioco della censura, del giudizio nei confronti di chi sperimenta la lingua, correndo il rischio di oltraggiarla. Di oltraggiare la scrittura e i propri desideri estremizzandoli a tal punto da provocare equivoci, come nel caso di Lolita. Lo stesso Humbert-Humbert vive un auto giudizio costante durante la confessione e il suo pensiero si sdoppia tra presente e passato, tra giudizio e giustificazione come d’altronde il suo stesso nome. Questo doppio prende in scena le sembianze di uno dei personaggi chiave, nell’aspetto del tutto simile a lui che assume la funzione di uno specchio, di un’ ombra che lo segue e tormenta e nel cui riflesso egli è costretto costantemente a compiere un processo di autovalutazione che tesse durante l’intero corso della confessione. Finale a sorpresa. Regia Aldo Augieri, aiuto regia: Totò Del Popolo con Aldo Augieri, Vito Lettere, Federica Epifani, Anastasia Coppola scenografia: Antonio Cazzato, Daniele Sciolti Oggetti di scena: cooperativa sociale “Fatti di Carta” suoni e musica: Emanuele Augieri trucchi e costumi: Bianca Sitzia luci: Musiclub INFO: Teatro di Ateneo / Università del Salento, Tel. 327/3973263 – Cantieri Teatrali Koreja – Tel. 0832/242000, www.teatrokoreja.it]]>
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