La parola “Autodeterminazione” declinata al presente diventa difesa della Legge 194/78. L’associazione Tilak di Manfredonia, insieme a donne provenienti da altri gruppi e movimenti della Capitanata, ha deciso di aderire alla campagna #maipiùclandestine, lanciata dalle Femministe Nove e Laboratorio Donnae, per la tutela sociale della maternità e contro le azioni che vorrebbero anninetare la legge sull’aborto.. Lo farà in Capitanata con un evento programmato nella significativa data dell’8 marzo con “C’era una volta, quando non c’era… Prima e dopo la 194“. “In una giornata carica di senso come questa – -si legge in una nota dell’associazione – abbiamo deciso di mettere al centro del nostro incontro una parola fondamentale: autodeterminazione”. “La parola autodeterminazione spesso evoca un passato apparentemente lontano; il concetto libertà di scelta pare una rivendicazione senza senso rispetto acquisizione di diritti apparentemente già dati, ma che la realtà ci insegna, molto diversa”. Di qui la questione della Legge 194/78, ossia sulle norme a tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza. La situazione degli ospedali e dei consultori familiari rispetto all’applicazione della 194 e l’aumento dell’obiezione nel servizio sanitario nazionale (oltre l’80%), ci ha riportate inevitabilmente a ripensarci oggi rispetto ad un diritto che come ci mostra il caso della Spagna, può “tranquillamente” essere smantellato. Maipiùclandestine è un appello con cui ci si rivolge alle donne, come le stesse ideatrici dicono “non è una richiesta di sostegno ma una chiamata generale a portare avanti azioni e iniziative sui territori: nei consultori di quartiere, negli ospedali, nei centri di accoglienza, nelle piazze, nelle nostre case”. L’incontro dell’8 marzo all’Auditorum delle Clarisse di Monte Sant’Angelo, ore 18.00, sarà occaisone per palrare di donne, ma sopratutto di diritti. “Abbiamo deciso di partire da cosa c’era prima della 194, abbiamo deciso di parlare con le donne che hanno lottato per quella legge, abbiamo deciso di fare memoria di quello che significava prima perché la dimenticanza genera ignoranza e noi non vogliamo ignorare, noi vogliamo scegliere”. L’8 marzo è solo l’inizio di un discorso, è un’azione permanente, l’8 marzo inizia ma non finisce.]]>
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