“Prendiamo atto ancora una volta di appalti pubblici, come gli ultimi di AQP, aggiudicati col criterio del massimo ribasso. Si è arrivati addirittura all’aggiudicazione con oltre il 60% di ribasso sulle somme a base d’asta. E noi, ancora una volta, continuiamo a ribadire il nostre secco ‘NO’, invocando, invece, soprattutto in relazione agli appalti pubblici dove il costo del lavoro sia preponderante rispetto al valore complessivo dell’appalto, l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa” Così il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo,  in rappresentanza del Movimento cooperativo pugliese e a difesa dell’operato delle numerose cooperative e imprese pugliesi, che purtroppo devono scontrarsi sul mercato con concorrenti che “in una logica di massimo ribasso, sono solite trovare economie proprio sul costo del lavoro, alimentando la spirale del lavoro irregolare, tutto a discapito delle persone, delle proprie famiglie, delle sane imprese e della sana concorrenza”.   “Facciamo appello alla sensibilità degli Enti Pubblici/stazioni appaltanti perché vengano bandite gare che non costringano le persone a lavorare a condizioni deteriori rispetto ai minimi previsti dalle leggi e dai Contratti collettivi. A tutto discapito, altresì, di quelle imprese sane e virtuose, che si trovano a dover affrontare, in netta posizione di svantaggio, la concorrenza di altre che, grazie a queste dinamiche illecite, riescono a essere più competitive e avvantaggiate in sede di aggiudicazione di appalti siffatti”. E’ opportuno sottolineare che le Direttive europee in materia di concessioni, di appalti pubblici e di appalti pubblici nei settori speciali (n. 2014/23/UE, n. 2014/24/UE e la n. 2014/25/UE) impongono agli Stati membri di adottare, nel breve periodo, l’apparato normativo di recepimento in maniera conforme ai nuovi principi emanati dall’UE. Tra essi, quello di maggior rilievo appare proprio la valorizzazione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa (che il Legislatore comunitario definisce ‘miglior rapporto qualità-prezzo’) rispetto a quello, reso decisamente marginale – finanche escluso laddove il costo del lavoro sia prevalente nel novero complessivo del valore dell’appalto – del massimo ribasso. L’Italia, com’è noto, ha recepito, in data 14.1.2016, le direttive in commento in una legge delega (che dà, appunto, la delega al governo di adottare, entro il 18.4.2016 / 31.7.2016, uno o due decreti legislativi di riforme della materia, contenitivi, altresì, del nuovo codice degli appalti), composta di un solo articolo, il cui punto gg) prevede espressamente il divieto di ricorso al criterio del massimo ribasso negli appalti nei quali “il costo della manodopera è pari almeno al 50 per cento dell’importo totale del contratto”. “Dunque – conclude Rollo –, anche alla luce delle normative, appaiono inconcepibili, inaccettabili e inammissibili tutti quei bandi di gara che, in barba ai principi, fin ora evidenziati, di etica del lavoro e di impresa, prima, e di legge poi, prevedono come criterio di aggiudicazione il massimo ribasso, che produce il duplice effetto di falsare la concorrenza, favorendo fenomeni di dumping contrattuale, nonché, per quel che ci consta, di ‘falsa cooperazione’, oltreché di mortificazione dei lavoratori e delle loro famiglie, già anello debole della catena produttiva. Sono i primi penalizzati da queste scelte scriteriate da parte delle stazioni appaltanti. Per non parlare della qualità dell’offerta erogata”. Per questo Legacoop Puglia ribadisce, ancora una volta, il suo ‘NO’ a tale meccanismo: un ‘NO’ che è in linea col nostro impegno in sede di raccolta firme per contrastare la falsa cooperazione, in linea con l’adesione al Protocollo di Legalità con le Prefetture, in linea con l’attività dell’Organizzazione in seno agli Osservatori Provinciali sulla Cooperazione e, in ultimo, in perfetta aderenza con le attività del Forum della Legalità, organismo promosso dalla CGIL Bari, presieduta dal dott. Savino e di cui Legacoop Puglia è membro del direttivo.  ]]>