“Avevamo una stampante 3d e abbiamo pensato di utilizzarla per provare a fare la nostra parte in questa emergenza”. Così Angela Lecce, presidente della start up cooperativa Ias Energy di Lizzano, specializzata nel settore dell’energia e nella manutenzione degli impianti eolici.

“Abbiamo fermato il nostro lavoro – continua – a causa della pandemia, ma piuttosto che stare fermi abbiamo pensato che il nostro lavoro potesse dare una mano in questo momento di emergenza e non ci abbiamo pensato due volte”.

E’ potere della cooperazione. La Ias Energy, infatti, in periodo di pandemia ha iniziato a produrre valvole che potessero essere di supporto all’attività di un’azienda di Brescia, la Isinnova che da produrre maschere subacquee ha convertito la produzione in respiratori per terapie intensive. Detto fatto: valvole+ respiratori =apparecchiatura indispensabile in un momento difficile come quello che gli ospedali stanno vivendo. In tempi da record, avvalendosi anche della preziosa collaborazione del Politecnico di Bari, è stato progettato e realizzato il prototipo, incontrando subito l’entusiasmo della direzione sanitaria del Moscati di Taranto che si è mostrato interessato anche alla possibilità di produrre un adattatore per collegare alla normale maschera da snorkeling un filtro e poterla così utilizzare come dispositivo di protezione. Le prime 60 maschere con valvole da collegare ai respiratori e 20 come dispositivi di sicurezza, sono stati donati al Moscati la scorsa settimana.

Un impegno che la Ias Energy ha intenzione di portare avanti fino alla fine dell’emergenza continuando a produrre in base agli aggiornamenti delle nuove richieste.

Nata lo scorso anno con una esperienza ventennale nel settore dell’energia, essendo la gran parte dei suoi dipendenti ex lavoratori della Ionica Impianti, la Ias Energy è un esempio concreto di resilienza cooperativa e al tempo stesso la testimonianza di una realtà che reagisce, si adatta e si reinventa in base agli input esterni. Non che gli 11 soci e 8 lavoratori della cooperativa non torneranno ad occuparsi di energia in futuro, ma al momento c’è la chiamata al bene comune e bisogna rispondere.

Non appena finita l’emergenza ci si tornerà ad occupare di manutenzione di impianti eolici fino a 60 kilowatt e si riprenderà il progetto che prevede il rifacimento degli impianti abbandonati. Ma per ora si resta a casa per ripartire più forti poi.