“Enerland” al “Mediterre 2012”, il cantiere euromediterraneo della sostenibilità, a Bari, dal 30 gennaio al 4 febbraio 2012, alla Fiera del Levante. In uno spazio dedicato al tema della sostenibilità ambientale, il Consorzio “Enerland”, nato dall’idea dei soci fondatori della cooperativa, associata a Legacoop Puglia, “A.T.S. Montemaggiore”, rappresenterà Legacoop Puglia. Ma, nello specifico, rappresenta un esempio eclatante, tutto pugliese, di gestione forestale sostenibile e approvvigionamento energetico. Per questo motivo è presente al “Mediterre”, organizzato dalla Regione Puglia e Federparchi con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e il Comune di Bari e l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il Consorzio, costituito nel 2009, è nato da un gruppo di imprese e non, cui sono associati anche comuni, che considerano la gestione integrata e sostenibile delle distese forestali, un mezzo di sviluppo strategico per le aziende e per il territorio. Il suo scopo è quello di attuare un importante progetto di filiera, chiamato “Enerland Legno-Energia“. Obiettivi del Progetto Integrato di Filiera (Pif, previsto dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013), con il quale il consorzio ha ottenuto i necessari finanziamenti: la gestione integrata e sostenibile dei popolamenti forestali, l’utilizzo ecocompatibile delle biomasse agroforestali. Nonché la creazione di una filiera agro-energetica che vada dalla raccolta delle biomasse dei boschi fino alla produzione di energia termo elettrica per fornire a soggetti pubblici e privati il calore e il freddo a costi ridotti rispetto al metano e ad altri combustibili. Un progetto che ha reso necessario l’acquisizione di macchinari e attrezzature per i lavori in bosco e per la cippatura (per rendere il materiale legnoso in scaglie), insieme alla creazione di uno o più centri di stoccaggio del materiale ottenuto. Inoltre, per il consorzio è necessario integrare l’approvvigionamento da interventi boschivi con quello derivanti da altre fonti, sia da residui di lavorazioni agricole che da colture energetiche dedicate, quali impianti forestali a breve o brevissimo ciclo ( Short Rotation Forestry ). Come? Con il ricorso alle coltivazioni agro energetiche nello stesso ambito della filiera. Il progetto di Enerland Legno-Energia è, forse, il primo e, per adesso, l’unico caso in Puglia, che riunisce imprese agroforestali, enti locali e una s.p.a.. la “Sistemi energetici” di Foggia, specializzata in costruzione di centrali per produzione di energia elettrica , con funzione di utilizzatore finale. Il Pif “rappresenta uno start up” di una gestione integrata del territorio, con il coinvolgimento di un numero di attori sempre maggiore. Il progetto ha nobili finalità, soprattutto, per il nostro territorio. Ma, secondo il direttore tecnico e consigliere del Consorzio, Ugo Fragassi, “non è di facile gestione, soprattutto per via dei finanziamenti, purtroppo esigui, per la realizzazione di un programma di filiera”. I limiti sono legati anche all’esclusione di quei finanziamenti relativi agli interventi sui boschi dei comuni che aderiscono al progetto, nonché quelli relativi agli impianti a scopo energetico. “Mediterre”, che rappresenta una vera e propria piazza di discussione e approfondimento sul tema della sostenibilità in Puglia, dà l’opportunità al Consorzio “Enerland” di far conoscre ai diversi attori sociali ed economici, le proprie ambizioni progettuali. Ma si tratta di uno scambio biunivoco, poiché è lo stesso consorzio ad offrire elementi interessanti e preziosi alle istituzioni, come alle imprese di settore, per creare un ampio sistema di gestione sostenibile del territorio agroforestale. Secondo il master plan sottoscritto dal Consorzio le finalità del progetto sono quelle di
- migliorare le condizioni generali dei popolamenti forestali oggetto d’intervento, aumentandone il valore economico-produttivo;
- pervenire ad un ammodernamento tecnologico delle imprese forestali aderenti alla filiera, in particolare per quanto concerne la capacità di prima lavorazione e di stoccaggio;
- aumentare il complessivo valore aggiunto dei prodotti forestali, agevolando la loro commercializzazione;
- diversificare le produzioni agricole delle imprese aderenti al PIF, con l’impianto di colture agro energetiche che integrino le biomasse di origine forestale;
- fornire agli utilizzatori finali biomassa da filiera corta utilizzabile per la produzione di energia e calore.