Angelo Mariano, presidente di “Faber City”, per sapere da dove è partito il gruppo e quale contributo ha avuto da Legacoop Puglia. Se chiederete loro che progetti hanno, la risposta sarà: “costruire connessioni e l’identità della nostra comunità”.   Quando e come nasce la vostra idea di una cooperativa di comunità? Un anno e mezzo fa, da un gruppo di giovani alberobellesi, con un progetto finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito di “Piccoli sussidi 2014” (nell’ambito del Programma operativo del Fondo Sociale Europeo 2007-2013 per sostenere progetti a favore del Terzo Settore), con la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari  e il patrocinio dell’O.d.V. E.S.A.S  Consultorio Familiare Diocesano. L’abbiamo chiamato “Verso una cooperativa di comunità”. Il tutto è partito da un’idea di quattro ragazzi, età media trent’anni, di cui tre laureati: Angela Notarnicola, Marinella Giannini, Carlo Laera e Giuseppe Palma. A loro poi si è aggiunta una giovane psicologa, Feldia Loperfido, esperta in “community management”. E’ da qui che è partito il nostro lavoro di ricerca.   Che tipo di ricerca? Abbiamo costruito scientificamente un questionario, rivolto ai nostri concittadini, di 126 domande sulla qualità dei servizi, con risposte multiple: da “per niente soddisfatto” a “molto soddisfatto”. Utilizzando la stampa locale, internet e il passaparola abbiamo lanciato una call: “Alberobello ci piace?”.Ci hanno risposto in 500, circa il 5% della popolazione.   Cosa avete scoperto? Che la percezione complessiva che si ha dei servizi sociali, trasporti, verde e turismo è piuttosto bassa. Solo il 10%, rappresentativo delle persone che ad Alberobello ci vivono saltuariamente, ha valutato, soprattutto, il turismo in modo di gran lunga migliore. E questo ci ha fatto riflettere. E’ stato, cioè, un primo canale verso il quale indirizzare l’attiva di quella che sarebbe stata la nostra idea d’impresa di comunità.   Quando vi siete costituiti in cooperativa? Esattamente il 9 gennaio 2015, con 9 soci: si chiama “Faber City”, che allude, naturalmente al bisogno di ricostruire la nostra città. Il nostro obiettivo è raggiungere quota 350. Non vogliamo, nonostante la legge regionale pugliese (L.R. n. n.23/2014) lo preveda, far entrare come socio il Comune di Alberobello. Ma vogliamo tutta la cittadinanza attiva. Abbiamo incontrato associazioni, l’Informagiovani, il laboratorio urbano, anche molti dei ragazzi che studiano fuori regione: pensando, perché no, ad un loro ritorno. Il prossimo febbraio, inoltre, si svolgerà un consiglio monotematico (il terzo in dieci anni), presieduto dall’assessore alla Cittadinanza attiva di Alberobello: sarà l’occasione per parlare del nostro progetto.   Lo scorso 28 gennaio è partito il corso di formazione per “Cooperatore di Comunità”, ovvero “operatore di sviluppo economico”. Di che si tratta? Un corso per stimolare i cittadini a essere operatori attivi dello sviluppo del nostro paese. L’abbiamo organizzato, nel Laboratorio urbano G.lan, insieme all’associazione per la formazione professionale Quasar (di Putignano). Saranno 15 giorni con ragazze e ragazzi che auspichiamo diventino soci della cooperativa. Sono 35 le persone che stanno partecipando. Vogliamo, però, siano soci con la motivazione giusta. La stessa che abbiamo noi, con lo stesso nostro amore per la comunità.   Cosa farete? Che progetti avete? Ecco, è la prima cosa che ho detto ai ragazzi durante il corso: preferiremmo non fosse posta. La Cooperativa di comunità è un progetto in fieri. Faber City è nata per stimolare le persone a far emergere bisogni e proposte. E, come dico sempre, a creare connessioni. La nostra cooperativa, inoltre, si distingue da altre in Italia, per l’introduzione dell’analisi dei bisogni strutturata che abbiamo svolto, capace di supportare la costituzione di attività di impresa mirate. Abbiamo, comunque, già in programma, di riappropriarci di un luogo pubblico nel centro del paese. Si tratta di una villa. Sarò uno spazio di aggregazione della comunità. Più in là, invece, lavoreremo per ricostruire servizi migliorativi per i turisti. Ma, sopratutto, costruire l’identità comunitaria di Alberobello.   E Legacoop Puglia? Che ruolo ha avuto? Di sicuro di supporto tecnico. Abbiamo incontrato più volte il presidente Carmelo Rollo e il responsabile Ufficio Revisioni, Pasquale Ferrante. Con loro abbiamo, tra le altre cose, messo a punto uno statuto che fosse anche conforme con la nuova legge regionale, che prevede contributi per le stesse in Puglia. Per noi è fondamentale, inoltre, la distinzione tra socio utente e socio lavoratore. Legacoop Puglia ha innescato un processo virtuoso che riguarda il valore dell’essere imprenditori di se stessi.   Una parola che sintetizzi la vostra cooperativa. La “trasversalità”. Un’impresa come Faber City deve riunire la città, per età anagrafica, condizione economica e per genere. Alberobello (come è emerso dalla nostra ricerca) soffre di scarse connessioni, anche di una scomposizione tettonica della società. Una comunità, invece, deve riconnettere, unire e soddisfare bisogni.]]>