“Da settimane sentiamo parlare di ricognizione sull’andamento della spesa negli ultimi due settennati di programmazione. Una ricognizione che presumibilmente porterà il Governo a riconsiderare la spesa in base ai risultati raggiunti finora. Come ha fatto presente ieri il nostro presidente Nazionale Simone Gamberini al ministro Raffaele Fitto, il rischio che stiamo correndo è quello di perdere tempo prezioso sui programmi di spesa futuri. È l’analisi che provoca la paralisi. Il lavoro di ricognizione che dura ormai da settimane sta di fatto bloccando l’assegnazione alle regioni di 25 miliardi di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, di cui 22 miliardi al Sud. Una situazione di stallo che ci preoccupa se pensiamo alle migliaia di imprese, molte cooperative, che hanno progettato, investito ed ora brancolano nel buio.

Abbiamo settori come quello dei servizi, della formazione, del sociale per non parlare della cultura che senza programmazione non sopravvivono. I tempi di questi settori sono i tempi delle imprese che devono dare risposte al mercato e ai bisogni, non quelli della burocrazia. Non possiamo pretendere dalle imprese che attendano un’ infinita verifica della spesa. Il tempo in questo momento è un fattore che non gioca a nostro favore.

Ed è ancora più buio lo scenario se le intenzioni del Governo sono quelle che ha fatto trapelare ieri a Roma il Ministro Fitto in un incontro di Legacoop Nazionale a cui il responsabile del PNRR ha partecipato. Le parole del Ministro Fitto che ha lasciato intendere come si stia ragionando su una gestione centralizzata del FSC, sottraendo in questo modo spazio e azione alla progettualità territoriale, non ci rassicurano affatto. Anzi, ci allarmano. Una gestione centralizzata sarebbe paralizzante per tutto il sistema produttivo. Vada per la ricognizione, vada per la verifica sull’andamento della spesa su cui la Puglia rispetto ad altre regioni è sicuramente più virtuosa, vada anche per i correttivi, ma il sistema dell’assegnazione delle risorse non può essere strutturato sul metodo del bastone e la carota. Chiediamo chiarezza, una volta per tutte, al Governo e soprattutto chiediamo l’individuazione di un “metodo” di funzionamento dell’assegnazione del riparto del FSC che sia rispettoso delle progettualità territoriali. E laddove ci siano regioni che hanno difficoltà a programmare e spendere le risorse, si può immaginare un accompagnamento centrale che le aiuti ad utilizzare tutti e bene i fondi a disposizione. Ma la gestione resti territoriale”.