Koreja”, il “Teatro stabile d’innovazione del Salento”, vola in Brasile per far conoscere al di là dell’oceano la città bianca. Dal 3 al 5 aprile 2012 la compagnia leccese, con alle spalle già un avviato progetto culturale europeo, replica lo spettacolo “Iancu”, presenta il libro “Lecce Sbarocca”e organizza una masterclass. Va in scena “IANCU, un paese vuol dire l’ultimo successo” di Fabrizio Saccomanno, scritto a quattro mani con Francesco Niccolini per la regia di Salvatore Tramacere. Due le location scelte: il teatro “José Maria Santos” di Curitiba (Brasile), nell’ambito del Festival di Curitiba, il 3 aprile 2012, alle ore 21:00, e a San Paolo del Brasile nel teatro “Commune Rua da Consolação”, mercoledì 4 aprile. “ IANCU”, come si legge in una nota, è il racconto di una giornata, una domenica dell’agosto del 1976, in cui la grande “Storia”, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un piccolo paese del Salento. Un famoso bandito, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all’uomo che coinvolge un po’ tutti, bambini compresi. Ma questo non è solo il racconto di una giornata. E’ il racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano. Ed è soprattutto il racconto di un’epoca. Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. Un sud che oggi non c’è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute. Con quegli occhi a volte spalancati, altre socchiusi, altre ancora addormentati e in sogno, si racconta un mondo, frammenti di storia e di uomini e di donne, di battaglie tra bande e rivali e giochi pericolosi. Nessuna cartolina, nessuna nostalgia: è un mondo duro, cupo, eppure comico e grottesco. Un mondo fotografato un attimo prima di scomparire. Un mondo di figure mitiche, contadini, preti, nonni, libellule, giornaletti e una gran voglia di diventare grandi, chissà poi perché. La scenografia è curata da Lucio Diana, con l’assistenza tecnica di Mario Daniele e Angelo Piccinni. Una produzione di Laura Scorrano e l’organizzazione di Franco Ungaro, grazie a Giulio Petruzzi e alla comunità di Tuglie (Le). Nella stessa giornata di mercoledì 4 aprile, alle ore 19.30, nel Teatro “Commune” di S.Paolo, Franco Ungaro (tra i soci fondatori della cooperativa “Cantieri Teatrali Koreja”) presenta al pubblico d’oltreoceano “Lecce Sbarocca”, il nuovo lavoro letterario recentemente pubblicato da Besa edizioni. “Storia e cronaca locale, pagine autobiografiche, testi di canzoni, proverbi, aneddoti, raffinate citazioni di poeti e scrittori, pagine di diario, riflessioni sul teatro e sull’arte, memorie di viaggio, racconti d’amore e malavita, proposte culturali, italiano e dialetto, fanno di Lecce Sbarocca, il mosaico di un Sud che non vuole o non sa rinnovarsi”. Giovedì 5 aprile, dalle 9.30 alle 13.30, nella stessa cornice del teatro di S.Paolo, ci sarà la masterclass a cura della compagnia Koreja tenuta dal regista e direttore artistico Salvatore Tramacere, l’attore Fabrizio Saccomanno, e il direttore organizzativo dei Cantieri Koreja Franco Ungaro.]]>
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