Una pietra miliare della storia del movimento cooperativo, che ha in sé la forza di una visione profetica per il nostro Paese: la cooperazione è lo strumento per sfidare e vincere la crisi. E’ questa la considerazione emersa , a Bari, nella Sala Guaccero del Consiglio della Regione Puglia, in occasione della presentazione, lunedì 22 luglio 2013, della tesi di laurea di Sandro Pertini, dal titolo “La Cooperazione”, portata alla luce dopo un lungo lavoro di ricerca della Lega delle cooperative della Liguria. Legacoop Puglia, in collaborazione con Legacoop Liguria, ha organizzato la conferenza stampa di presentazione dell’inedito testo di laurea dell’ex presidente della Repubblica, edito nel 2012 dall’Associazione per lo studio del mutualismo e dell’economia sociale (Ames) e pubblicato nel quadro di una ricerca promossa da Legacoop nazionale, Legacoop Liguria e dalle Fondazioni Unipolis e De Mari. Ha salutato i presenti (ringraziando anche Legacoop Puglia) e introdotto i lavori il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna. Insieme al presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, sono intervenuti il presidente Legacoop Liguria, Gianluigi Granero, e un responsabile della Lega delle cooperative liguri, Roberto La Marca. Discussa il 2 dicembre 1924, dall’allora 27 enne Sandro Pertini, nell’Istituto di Scienze Sociali ”Cesare Alfieri” di Firenze, si pensava, poi, fosse andata perduta nell’alluvione del 1966. Dopo 88 anni è stata recuperata dagli scantinati della Biblioteca Nazionale e raccolta in un volume edito nel 2012 dall’Associazione per lo studio del mutualismo e dell’economia sociale (Ames) e pubblicato nel quadro di una ricerca promossa da Legacoop nazionale, Legacoop Liguria e dalle Fondazioni Unipolis e De Mari.   Per il presidente Introna quello di oggi è un appuntamento significativo sul “piano degli affetti culturali” e per il mondo della cooperazione che “segna la storia del nostro Paese”. E’ un testo “di un italiano serio, coerente, appassionato, molto amato dagli italiani. A Legacoop va il merito di aver recuperato un pezzo della storia del nostro Paese, il vissuto di un italiano appassionato e di un presidente amatissimo”. Il presidente del Consiglio regionale ha ricordato la figura di Sandro Pertini, i suoi tratti caratteriali di “generosa estemporaneità”. Secondo il giovane studente di economia politica, alla seconda laurea dopo quella in giurisprudenza, la cooperazione ha il compito di educare i lavoratori, di emancipare la classe lavoratrice, aiutandola a farsi impresa. Nel suo pensiero, ha notato Introna, c’è la “straordinaria coerenza di socialista riformista, si manifestano gli elementi di base stessi del riformismo: l’incontro tra le componenti del mondo del lavoro per far crescere la società”. “Pertini – ha proseguito Introna – si avvicina al movimento cooperativo, affidando il compito e la possibilità di far emergere la classe lavoratrice, per educarla al mondo delle imprese. Il Pertini-pensiero è quello del convincimento che i lavoratori possono diventare imprenditori di se stessi. Un pensiero straordinario del riformismo di Pertini che nega la rivoluzione violenta”. “Come presidente del Consiglio regionale e come socialista vi ringrazio”, ha concluso Onofrio Introna. “Le pagine del testo di Pertini – ha spiegato il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, nel corso del suo intervento – raccontano sopratutto  di democrazia, il valore fondante del nostro movimento cooperativo. E’ un testo che parla di lavoro e di dignità delle persone. E di cooperazione intesa con una funzione sociale e altamente benefica, come scrive lo stesso Pertini. “Si tratta di un  testo emblematico della nostra storia cooperativa e dell’identità socio-economica del nostro Paese – ha aggiunto Rollo -, di un’attualità straordinaria. Leggendo le conclusioni, si potrebbe pensare all’epilogo di una tesi scritta da un giovane cooperatore oggi. La tesi fu discussa in un anno terribile per la libertà: quello dell’assassinio di Matteotti e che anticipò di pochissimo l’agghiacciante discorso alla Camera di Mussolini del gennaio del ’25. Un anno in cui s’incominciava a non respirare più libertà: per Pertini fu il suo ultimo discorso da uomo libero, prima delle persecuzioni fasciste che lo coinvolsero direttamente”. “Sono tante le ragioni per cui la tesi di Pertini deve essere letta – ha sottolineato il presidente Legacoop Liguria, Gianluigi Granero, che ha ripercorso dettagliatamente il lavoro che ha portato alla luce il testo e i suoi contenuti -, prima fra tutte per discutere dell’Italia che vorremmo e non solo per quella che abbiamo. Soprattutto per il suo pensiero riformista, che ha in sé la forza dell’evoluzione e del cambiamento, tanto auspicato oggi”. Granero ha spiegato la portata scientifica del lavoro di Pertini: “è un autentico trattato”. La cooperazione, “lotta di lavoro e non di classe”, deve privilegiare la dignità dei lavoratori e ripudiare la violenza: il giovane Sandro Pertini affida al movimento cooperativo il compito “di compiere un’opera benefica nel campo operaio, utile alla causa dei lavoratori ma anche all’economia nazionale”. Le 248 pagine dattiloscritte su carta velina in copia carbone sono ancora oggi, a distanza di quasi un secolo “di un’attualità straordinaria – ha concluso Rollo -, per i temi di uguaglianza, equità, mutualità, per la funzione sociale che le cooperative hanno da sempre svolto (come lo stesso Pertini sottolinea ripercorrendo in brevissimo la storia delle istituzioni greche, romane ed anche ebraiche). Pertini, giovane ma già attento e lungimirante, scrive nella sua tesi: «La cooperazione deve compiere nel campo operaio  un’opera benefica e utile sia alla causa dei lavoratori che all’economia nazionale, deve indicare la via del lavoro e non della violenza. Lotta di lavoro e non lotta di classe» Al termine della giornata sono state, inoltre, distribuite gratuitamente ai presenti le copie del testo di Sandro Pertini, edito da Ames.]]>