contro le false cooperative. Si tratta della proposta di legge d’iniziativa popolare (“stop false cooperative“) promossa da ACI, che ha , tra gli obiettivi, la “lotta severa alle gare al massimo ribasso, che significano mancato rispetto del contratto di lavoro. E alle infiltrazioni mafiose attraverso l’applicazione del Protocollo di legalità già sottoscritto con il Ministero dell’Interno. Anche il rafforzamento della partecipazione dei soci ai processi decisionali e il pieno sostegno agli osservatori territoriali della cooperazione”. Attraverso la raccolta firme si chiederà, dunque, al Parlamento di approvare una legge con misure più severe e più incisive per contrastare il fenomeno delle false cooperative, imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche. L’Alleanza, cioè la sigla che rappresenta Agci, Confcooperative e Legacoop, ha sei mesi di tempo per raccogliere un minimo di 50 mila firme in tutta Italia, che verranno consegnate al Parlamento. In particolare, la proposta di legge prevede:
- la cancellazione dall’Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni;
- definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio;
- tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell’Erario;
- creazione di una cabina di regia al Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese con consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre Amministrazioni.