Un gruppo di persone con disagio psichico, un noto regista, una macchina da presa e un ciak per creare la storia “più bella del mondo”, ovvero la “Storia d’amore, di calcio e di un rigore”. E’ il titolo del cortometraggio prodotto dalla cooperativa Spazi Nuovi di Bari, che gestisce centri di riabilitazione psichiatrica nel capoluogo pugliese. Al cinema Abc di Agis Bari, questa mattina, in una affollatissima sala, è stato presentato il cortometraggio, in collaborazione con Legacoop Puglia e DocServizi-I professionisti dello spettacolo. “In questa straordinaria pellicola c’è la storia delle persone della cooperativa ma c’è anche quella di ognuno di noi”, ha esordito il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, presente in sala. Per la regia di Michele Bia, noto regista pugliese, il cortometraggio è stato interpretato da un cast speciale. Ovvero dalle persone portatrici di patologia psichica, inserite in uno delle tante attività laboratoriali della cooperativa Spazi Nuovi, tra cui quello cinematografico. Ad accompagnare e supportare gli “speciali” attori anche alcuni professionisti e operatori dei centri diurni. “Un prodotto che ci ha da subito emozionato tantissimo – ha sottolineato ai margini dell’evento la presidentessa della cooperativa Spazi Nuovi, Nadia Antonaci -. E oggi, in questa sala, guardando i visi dei nostri pazienti, ancora di più, perché i veri protagonisti sono loro”. Tra gli spettatori anche l’assessore al Welfare del comune di Bari, Ludovico Abbaticchio: “mi ha commosso la storia, che lancia un messaggio prezioso. Ovvero che le partite, anche quella di una vita, non si vincono subito, ma c’è bisogno di costruire. Mattone su mattone”. Per la direttrice di Agis Bari, Francesca Rossini “è un cortometraggio fatto benissimo, che ha un valore non solo umano, ma anche una forte qualità estetica e che, come accade con il cinema, ha saputo suggellare quella funzione d’integrazione tra le persone”. Il laboratorio di cortometraggio, che ha coinvolto gli utenti inseriti nelle strutture, si è svolto e concluso nel 2013. “Le riprese sono durate una settimana. E’ stato un percorso di crescita professionale e umana anche per me – ha sottolineato il regista Michele Bia -, perché spesso erano proprio loro ad indicarmi la strada. A volte anche a suggerire battute o a modificare, in alcuni momenti, la sceneggiatura”. Con il risultato spesso esilarante e al contempo tenero e coinvolgente. Un prodotto artistico “che tocca il cuore – ha concluso Rollo – e lascia un messaggio da ricordare e su cui riflettere anche a luci spente. Proprio come accade con una bella pellicola d’autore”. Storia d’amore, di calcio e di un rigore è il racconto di una storia d’altri tempi, epica e romantica, che narra di una sgangherata squadra di provincia, il Bar Centrale, che contende il titolo al Caffè Klimt nel tradizionale torneo di Sant’Agostino. E’ l’ultima giornata, si gioca di sera, le due squadre sono in parità. Al Bar Centrale basta un punto per vincere il torneo. Al settantacinquesimo minuto, l’arbitro fischia un rigore a favore del Klimt. Sfondamento è pronto per realizzare il suo ennesimo gol, ma un corto circuito manda in tilt le luci del campo sportivo e il rigore viene rimandato a data da destinarsi. Scritto e diretto da Michele Bia Con Michele Barbone, Franco Ferrante, Maria Dibartolomeo, Vito Fiore, Emilia D’onofrio, Agostino Giovanni, Raffaele Braia, Mauro D’Alonzo. Fotografia e montaggio Alessandro Colella Produzione Coop. Spazi nuovi. La cooperativa sociale Spazi Nuovi La cooperativa Spazi Nuovi, che ha prodotto il cortometraggio, è impegnata dal 1983 nel settore della salute mentale e del disagio psichico. Così come sancito dalla legge Basaglia (legge 180) del 1978, un gruppo di operatrici, in collaborazione con il C.S.M. di Bari S. Paolo, dava vita alle prime esperienze alternative al manicomio in Puglia attraverso la realizzazione delle prime Case Alloggio. Il laboratorio in oggetto è una delle tante attività espressive e professionalizzanti della cooperativa Spazi Nuovi, finalizzate a riattivare le abilità individuali “messe in ombra” dalla patologia psichica: decoro, realizzazione di manufatti artistici in legno, creatività, teatro, coro, falegnameria, restauro di mobili, lavorazione della ceramica, teatro, orto, vela, cucina, fotografia, cucito, giardinaggio, gruppi di arti figurative e di scrittura creativa. Sono attività che hanno facilitato e facilitano la riacquisizione dei diritti civili di persone portatrici di patologia psichica per tornare a riappropriarsi di una vita dignitosa attraverso il recupero di esperienze relazionali, espressive e terapeutiche.]]>
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