Legacoop Puglia “sale in cattedra” per raccontare a studentesse e studenti cosa sono le cooperative di comunità e, più in generale, cos’è un modello cooperativo. A Bari, il 4 febbario 2014, nella sede della Lega delle cooperative pugliese, ragazze e ragazzi del corso di laurea in Psicologia dell’Università degli Studi di Bari, nell’ambito dell’insegnamento di “Psicologia di comunità”, hanno assistito ad una lezione di “cooperazione”, tenuta dal presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, la referente dello sportello leccese Legacoop, Katia De Luca, e il responsabile di Legaccoop Abitanti, Andrea Acquaviva. Obiettivo? Raccontare quali rapporti nascono tra singola persona e collettività, attraverso l’esperienza innovativa delle cooperative di comunità. E, ancora,  per dibattere insieme di comunità organizzate e tutela del bene comune. Il workshop, realizzato nell’ambito del progetto “Pillole di cooperazione. Percorsi di alfabetizzazione cooperativa” (https://www.legacooppuglia.it/2015/01/alfabetizzazione-cooperativa-al-via-i-workshop-in-puglia/), promosso da Legacoop Puglia con il contributo di Coopfond, ha consentito agli studenti di approfondire e conoscere esperienze concrete di cooperazione e di organizzazione di comunità. Organizzare le comunità e le persone che le vivono significa anche valorizzare beni architettonici e luoghi storici, simboli identitari. Nel corso della lezione, difatti, è stato approfondito il tema del riutilizzo dei centri storici per un abitare sostenibile e dello strumento della cooperazione come chiave di volta per il raggiungimento di questi obiettivi. “L’aggregazione può aiutare le comunità a prendersi cura di se stessa e delle proprie risorse”, ha incalzato Rollo, raccontando le numerose esperienze pugliesi: da Melpignano a Zollino, passando per l’ultima appena nata cooperativa di comunità di Alberobello. Andrea Acquaviva come responsabile delle cooperative pugliesi di abitanti ha spiegato, tra le altre cose, che “fare cooperazione significa, soprattutto, fare rete, mettere a disposizione del singolo e di tutti, strumenti e servizi, anche a basso costo”. Ne sono un esempio i progetti di “social housing”, ovvero dell’abitare sociale, con un approccio mutualistico, fondato sulla condivisione e sulla solidarietà sociale. In chiusura i ragazzi si sono confrontati con Katia De Luca (referente, tra l’altro, del progetto “Pillole di cooperazione”), sulle specificità del fare impresa cooperativa: quali sono i principi e i valori e come funziona un’impresa cooperativa.]]>