I giochi son fatti e non si torna indietro. I licenziamenti economici non prevederanno il reintegro ma un’indennità prevista tra le 15 e le 27 mensilità. Sarà, però, il giudice a valutare se la motivazione oggettiva dei licenziamenti per “motivi economici” esiste davvero. In tal caso, il lavoratore può essere reintegrato. Dopo il vertice a Palazzo Giustiniani tra il governo e i leader di maggioranza si è deciso per il reintegro, ma con delle precise limitazioni, vagliate da un giudice, appunto. Una decisione che, qualora non fosse stata accolta, avrebbe rischiato di creare un “corto circuito in sede di impugnazione di un licenziamento per motivi economici”, come aveva già sostenuto il responsabile Ufficio Legislazione Lavoro di Legacoop Puglia, Massimiliano Maggio. Nell’incontro tra il premier Mario Monti e i leader dei partiti della maggioranza Alfano, Bersani e Casini, il ministro del Welfare Elsa Fornero, il viceministro all’economia Vittorio Grilli e il sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà, “sono stati sciolti tutti i nodi”. Dopo il vertice sarà il Governo a decidere definitivamente. Il premier Monti ha dunque aperto la strada alle modifiche, dopo le continue richieste da parte dei partiti. “L’accordo è tecnicamente pronto e lo vedrete tra qualche ora nella sua stesura definitiva” ha dichiarato il presidente del Consiglio, ma, eventualmente, con “piccoli margini di cambiamento in Parlamento”.]]>
- +39 080 5423959
- legacoop@legapuglia.it
- Lun - Ven: 9:00 - 13:00 | 14:00 - 17:00