Le Cooperative di Comunità rappresentano lo strumento con il quale lo Stato può dialogare con i cittadini, nuovi organismi intermedi per valorizzare le piccole comunità, come quei territori a ridosso delle città, spesso carenti di servizi, penalizzati nelle infrastrutture e nei servizi socio sanitari. Lo ha detto il direttore generale al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Barca, a margine dell’incontro dedicato alle Cooperative di Comunità, organizzato a Bari da Legacoop Puglia, in Fiera del Levante, lo scorso 15 settembre 2015. All’appuntamento, dal titolo “Attivare persone, crescere comunità”, hanno partecipato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il vicepresidente nazionale Legacoop, Carmelo Rollo, il presidente della Fiera del Levante, Ugo Patroni Griffi, il presidente di Borghi Autentici d’Italia e sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, il consigliere nazionale Anci, Domenico Damascelli, e, nel ruolo di moderatore, il giornalista Michele Mascellaro. “Iniziative come questa – ha sottolineato Barca, nel corso del suo intervento – intercettano un’offerta di cittadinanza organizzata che è uno degli elementi caratterizzanti di questa fase storica. I cittadini non vogliono più lasciare allo Stato la cura dell’infanzia, la produzione dei servizi. Le cooperative di comunità in questo territorio hanno prodotto risultati interessanti”. Fabrizio Barca, autore del progetto nazionale di territorializzazione delle politiche sulle “Aree Interne”, ha, altresì si tratta di un “progetto nazionale che non definisce le aree interne residuali, come è sempre stato”, ma contempla “i borghi che sono nati attraverso la storia. C’è una diversità straordinaria non solo di cultura, ma anche di produzioni agricole, di tradizioni e lingue. Il mondo chiede diversità e l’Italia è ben posizionata. Per farlo, però, abbiamo bisogno di valorizzare questa capacità che le aree interne hanno, e dare ai giovani, alle cooperative di comunità uno spazio nel quale, per esempio, superare i confini dei singoli territori e creare sistemi intercomunali”. Per il vice presidente Legacoop Carmelo Rollo (che ha esordito salutando la delegazione europea, in questi giorni in Lettonia, del progetto “Progetto EnCom – Imprenditorialità e Cooperative di Comunità” finanziato da Erasmus+.”, di cui Legacoop Puglia è partner ) “le cooperative di comunità sono uno strumento innovativo fatto di persone che si mettono a disposizione di un progetto a favore del bene comune. Sono le comunità che si organizzano – ha spiegato – per dare risposte alle persone, mettendosi insieme, pagando una quota e costituendo un’impresa. In Puglia siamo stati i primi a crederci, siamo alla sesta cooperativa già realizzata. Rispetto ai bisogni proviamo insieme a loro a costruire risposte concrete. E le cooperative di comunità possono essere il risultato di uno sforzo comune. La Puglia – ha concluso – è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge sulle cooperative di comunità”. Le Cooperative di comunità, dunque, come strumento di partecipazione attiva delle persone: la Regione Puglia è stata la prima a dotarsi di una legge che disciplina le Cooperativa di Comunità (L.R. 23 del 2014), ma non ancora di un Regolamento attuativo. Tuttavia, ha fatto sapere il presidente Michele Emiliano, si sta lavorando a una legge sulla partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione di politiche pubbliche. “Le cooperative di comunità – ha precisato Emiliano – non possono funzionare con lo stesso sistema dell’economia-Italia, cioè finanziando ogni singola cosa che un Comune dovesse avere in mente: non sarebbe una procedura corretta. Noi – ha aggiunto Emiliano – dobbiamo decidere quali siano i settori che fanno parte del processo di sussidiarietà. Altrimenti si dà vita a quei fenomeni di un falso terzo settore che, fingendo di non essere impresa, si infila nelle pieghe dell’erogazione di denaro pubblico. In questo modo si rischia di replicare quello che è successo a Roma. Qui – ha aggiunto Emiliano riferendosi alla Puglia – abbiamo esperienze positive nel rapporto con il mondo cooperativo, soprattutto perché abbiamo assegnato alle cooperative settori specifici secondo un criterio di sussidiarietà”. A ribadire l’importanza della forma cooperativa per lo sviluppo del territorio è stato anche il presidente della Fiera del Levante Ugo Patroni Griffi, che ha ricordato la prima e moderna forma d’impresa sia proprio questa: “le cooperative di comunità – ha aggiunto – possono lavorare con l’obiettivo dell’innalzamento della qualità della vita, vincendo insieme la cultura dell’individualismo”.]]>
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