Un respiro per le piccole e medie imprese pugliesi strangolate dal cosidetto “credit crunch”, ovvero la stretta al credito. La Regione Puglia ha siglato, difatti, l’accordo con quattro Confidi che potranno aiutare le imprese ad ottonere crediti dalle banche. Si avvia alla conclusionel’Iter amministrativo dell’incentivo “Aiuti in forma di garanzia di credito” partito ad agosto. Ad aggiudicarsi i 50 milioni di euro messi a disposizione dall’intervento sono quattro confidi pugliesi: Co.Fidi Puglia, Fidindustria Puglia, Confidi Confcommercio e Artigianfidi Puglia. I quattro Confidi adesso potranno aiutare le imprese ad ottenere finanziamenti dalle banche, concedendo le garanzie che le aziende da sole non possono fornire. I 50 milioni infatti avranno come effetto un volume di finanziamenti pari a 350 milioni di euro Gli esiti dell’istruttoria della Commissione di Valutazione sono stati approvati dalla Giunta regionale il 29 novembre 2012. Oggi i quattro Confidi hanno sottoscritto con la Regione Puglia l’accordo di finanziamento, cioè il documento che regola il rapporto tra le parti: Regione da una parte e Confidi che gestiscono i fondi dall’altra. Le risorse (cioè i 50 milioni di euro che sosterranno i fondi rischi dei Confidi) sono state così ripartite: Co.Fidi Puglia soc. coop. a r.l. riceve 15.451.392 euro; a Fidindustria Puglia Consorzio Fidi vanno 11.354.741 euro; Confidi Confcommercio Puglia soc.coop. si aggiudica 11.447.003 euro e Artigianfidi Puglia soc. coop. a r.l. riceve 11.746.864 euro. Sotto il profilo operativo, la Regione trasferisce i fondi ai Confidi selezionati. I Confidi a loro volta garantiscono il finanziamento bancario in favore delle aziende fino all’80 per cento del finanziamento stesso. Destinatarie degli aiuti in forma di garanzia sono proprio le piccole e medie imprese: (Pmi) già operative. Potranno ricevere garanzie finalizzate agli investimenti (importo garantito non superiore ad 1 milione di euro per impresa, 500mila per le imprese del settore trasporti); garanzie finalizzate al riequilibrio finanziario (viene garantito un importo massimo non superiore ad 800mila euro per impresa, 400mila per le imprese dei trasporti); garanzie su prestiti finalizzati all’attivo circolante, cioè scorte di materie prime e prodotti finiti, anticipo fatture, anticipo contratti etc. (per un importo garantito massimo non superiore ai 400mila euro per impresa e a 200mila euro per le aziende del settore trasporti). Le Pmi potranno anche beneficiare di garanzie per gli investimenti iniziali con un importo massimo garantito superiore ad 1 milione di euro e inferiore a 2,5 milioni per impresa. I Confidi firmando l’accordo, si impegnano ad utilizzare entro il 30 giugno 2013 il 30% del fondo, entro il 31 dicembre 2013 il 70% e il 100% entro il 30 giugno 2014. L’ammontare delle garanzie concesse non deve essere inferiore a sette volte la disponibilità del fondo, quindi a 350 milioni. L’accordo decorre da oggi al 31 dicembre del 2025. Con la sottoscrizione di oggi la battaglia contro la stretta del credito condotta dalla Regione Puglia raggiunge un importante traguardo. L’incentivo fa parte infatti della terza manovra anticiclica della Regione Puglia “Quattro mosse contro il credit crunch”. Dopo la manovra anticrisi e il Piano straordinario per il lavoro, con questo pacchetto di incentivi si punta ad arginare la stretta del credito, grande protagonista della crisi italiana e mondiale. La manovra si compone di tre nuovi fondi e di un accordo con l’Abi, l’Associazione bancaria italiana. I fondi, oltre a quello di oggi (“Aiuti in forma di garanzia di credito” da 50 milioni di euro, seconda edizione di un bando della stessa entità economica già avviato nel 2009 con la “Manovra anticrisi”), sono il Fondo di controgarazia che supporta con 40 milioni di euro le garanzie prestate dai Confidi in favore delle imprese pugliesi piccolissime, piccole e medie e il “Tranched cover” che mette a disposizione 10 milioni di euro per consentire alle banche di aumentare il credito nei confronti delle imprese e, alle imprese, di ottenere finanziamenti a condizioni migliori. Il protocollo con l’Abi punta invece a favorire la concessione di prestiti da parte delle banche regionali, prestiti finalizzati a rafforzare il cosiddetto “capitale circolante” delle piccole e medie imprese, cioè la liquidità necessaria alle imprese per affrontare le spese indispensabili a realizzare una fornitura, ad esempio il pagamento degli stipendi, l’acquisto delle scorte di materie prime o dei prodotti finiti, gli anticipi sulle fatture e sui contratti. Il pacchetto vale in tutto 100 milioni di euro di risorse pubbliche, ma ne sviluppa 1.625 in termini di nuovi finanziamenti, con un incidenza sul Pil della Puglia del 3 per cento. Fonte: Regione Puglia]]>
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