La cooperazione è lo strumento per rilanciare la crescita economica.  Legacoop Puglia con le sue 470 cooperative aderenti, con i suoi 180.000 soci e i 7.500 soci/dipendenti ha fatto la sua parte, soprattutto nell’ultimo difficile quadriennio, consegnando alla Regione una realtà fatta di imprese aggregate che ancora resistono ad una crisi conclamata. A Bari, il 25 ottobre 2012, nella Sala Convegni della Camera di Commercio, si è tenuta l’Assemblea Generale delle cooperative pugliesi, organizzata da Legacoop Puglia, dal titolo «Da Soli Non C’è Storia», come recita il suo slogan lanciato per l’Anno Internazionale della Cooperazione (promosso dall’Onu). Una giornata, iniziata alle ore 9.30, per “raccontare e raccontarci quanto è stato svolto sino ad oggi dalle nostre cooperative – ha esordito il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo -. Per documentare il tenace lavoro di migliaia di persone, socie e non, che in questi ultimi quattro anni di ristrettezze economiche, gravi vincoli fiscali e dure decisioni imposte dal governo e dalla regioni, hanno resistito”. Un’assemblea ricca di ospiti, rappresentanti della politica nazionale, regionale e locale, graditi interlocutori di Legacoop Puglia. Sono intervenuti la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, il responsabile Economia e Lavoro del PD, Stefano Fassina, il presidente nazionale Legaoop, Giuliano Poletti, il presidente ANCI Puglia, Gino Perrone, e il sindaco di Melpignano (Le), Ivan Stomeo, che ha testimoniato la prima esperienza di cooperativa di comunità in Italia, nel piccolo comune leccese. Gli interventi invece del presidente della storica cooperativa lucerina di Produzione e lavoro ‘Trafilcoop’, Pietro Scioscia, e  del presidente della cooperativa ‘Progresso Agricolo’, Nicola Pentassuglia, sono state preziose testimonianze di una cooperazione pugliese che lavora con impegno, contrastando la feroce crisi di questi tempi. Come importante è stato anche il breve report della presidente commissione Pari opportunità Legacoop Puglia, Flora Colamussi, impegnata nella valorizzazione e promozione delle politiche di genere nelle imprese cooperative. L’Iva sulle cooperative sociali e gli effetti della legge di Stabilità: per il presidente  di Legacoop, Giuliano Poletti, sono i due temi che preoccupano il mondo della cooperazione e non solo. “Ma possiamo provarci a invertire la tendenza. Pensiamo che la cosa vada cambiata alla radice: bisogna veramente fare una scelta diversa”, ha sottolineato, parlando con i giornalisti. “Abbiamo partecipato alle audizioni parlamentari e criticato pesantemente l’impianto della legge di stabilità perché – ha aggiunto – non affronta nessuno dei problemi di crescita e di sviluppo. Ci sono, anzi, una serie d’iniziative come questa vicenda dell’Iva sulle cooperative sociali che pesa sugli enti pubblici, sui cittadini, sulle cooperative stesse”. “Per affrontare sia i problemi di ordine economico e d’impresa sia i problemi di ordine sociale – ha proseguito Poletti – bisogna trovare forme nuove che hanno una prima ed importantissima risposta nel fare insieme”, cioè nella cooperazione. “Ci vuole qualcosa di nuovo e noi lo individuiamo nel  protagonismo dei cittadini. Quindi oggi proponiamo con forza questa esperienza cooperativa: il fatto che il 2012 sia l’anno mondiale delle cooperative ci dà un motivo in più. Le cooperative nel mondo sono una  delle forze che sta cercando di superare gli squilibri e produrre nuovo lavoro ed occupazione”. Nel corso dell’assemblea è emerso il bisogno di una concertazione di tutte le forze politiche nazionali, regionali e locali per fare dello strumento cooperativo un reale modello di economia che è fondata sul “bene comune”, a dispetto della logica meramente capitalistica “che ci ha condotti al collasso attuale”. “Nel mondo della cooperazione – ha dichiarato l’onorevole Stefano Fassina, nel suo intervento – c’è consapevolezza del fatto che siamo dentro una lunga crisi che non riusciamo a capire quando finisce. Ma ritengo sia una fase di transizione o ‘tornante storico’, per alcuni. C’è bisogno quindi di attrezzarsi in uno scenario di discontinuità. Credo siamo in una fase in cui molte cose vadano ridefinite: la maggiore preoccupazione è che si continui ad affrontarla con strumenti ordinari”. Anche l’onorevole Fassina ha sottolineato le difficoltà che affronteranno le cooperative sociali con l’’aumento dell’Iva: “è un ulteriore intervento – ha denunciato – che danneggia, innanzitutto, quei soggetti deboli che di questi servizi hanno bisogno”. Ai comuni, alla presenza del presidente Anci Puglia, il presidente di Legacoop Puglia ha chiesto “attenzione e una collaborazione finalizzata all’utilizzo strategico delle risorse destinate al sociale”. Una richiesta che viene dalla necessità di salvaguardare il costo del lavoro, scongiurando gare a ribasso che non tengono conto della qualità dei servizi offerti, come è accaduto in diversi comuni pugliesi. Il Governo regionale ha manifestato interesse e vicinanza al mondo della cooperazione, “ma non basta. Non abbiamo bisogno di leggi speciali – ha incalzato Rollo -, ma di strumenti che favoriscano l’imprenditorialità cooperativa soprattutto per le giovani generazioni. Magari favorendo, anche con strumenti pubblici, l’aggregazione. La Regione ne riconosce il valore, infatti, soprattutto in ambito agricolo, come strumento di valorizzazione dei prodotti, anche oltre confine regionale e nazionale. Servono, però, strumenti che incrementino un’aggregazione sul territorio se la Regione vuole continuare a conferire valore ai nostri settori produttivi”. La vice presidente regionale, Loredana Capone, ha riconosciuto nello strumento cooperativo quel valore aggiunto utile ad affrontare un momento di crisi. Invece, sulla questione dell’aumento dell’Iva per le cooperative che offrono servizi socio-sanitari, si rischia di “compromettere seriamente il lavoro svolto in questi lunghi anni dalla cooperazione che, di fatto, ha fornito alla società civile tutto quello che lo Stato non è riuscito ad assicurare e che, se questa misura dovesse essere confermata, costituirebbe privazione fondamentale per le famiglie, in primo luogo”. Alla politica nazionale Legacoop Puglia chiede “chiarezza e determinazione”, ha dichiarato Rollo, rivolgendosi al responsabile Economia e Lavoro del PD, Stefano Fassina, come rappresentante di una forza politica nazionale che si candida a governare il Paese. I Governi passati – ha denunciato – hanno provato a cancellare il modello cooperativo, attraverso leggi che l’hanno messo in difficoltà, privilegiando le imprese di capitali. Noi non vogliamo pagare ulteriormente gli scotti di un presunto collateralismo denunciato da parte dei governi di destra, sostanzialmente accettato da tutta la politica, anche da quella di centro sinistra. Chiediamo quale sia il ruolo, se esiste,  della cooperazione nei programmi delle forze politiche (in questo caso il Pd) e, di conseguenza, se questo tema sarà in agenda. L’Onu ha riconosciuto il modello cooperativo come elemento di sviluppo economico. “Una presa d’atto – ha concluso il presidente Carmelo Rollo-, da parte di un’organizzazione sovranazionale, davanti alla quale la nostra politica non può rimanere indifferente. Una siffatta proclamazione è per noi un punto di partenza per la costruzione di una cooperazione innovativa, al servizio delle nuove generazioni, delle donne, di tutte quelle persone escluse dal mercato del lavoro. Perché «Da Soli Non C’è Storia»”.]]>