Il Gruppo Granlatte Granarolo è, ad oggi, una grande realtà che, in controtendenza con il diffuso processo di delocalizzazione, sceglie di investire in Puglia, sulla manodopera, sul management e sui prodotti pugliesi. Granlatte Granarolo è il maggiore operatore nel settore agroalimentare regionale e ha scelto proprio il comune del suo stabilimento, Gioia del Colle, per festeggiare il suo primo ventennio in Puglia. Nel Palazzo della città gioiese, in piazza Margherita di Savoia, il 15 ottobre 2012, alla presenza del presidente del Gruppo Gianpiero Calzolari, una platea gremita di soci cooperatori, giornalisti, operatori del settore ha partecipato ad un evento importante. Non solo per la città di Gioia di Colle, ma per tutta la Puglia, in cui il settore agroalimentare ha un ruolo di primo piano sullo scenario nazionale. Il Gruppo Granlatte Granarolo vanta numeri importanti: 250 soci allevatori che conferiscono il loro latte nello stabilimento d’avanguardia di Gioia del Colle; 300.000 litri di latte al giorno prodotti a Gioia del Colle a marchio Granarolo e «La Perla»; 82 persone che lavorano tra lo stabilimento e la piattaforma logistica; 200 persone che costituiscono l’indotto, tra trasportatori di latte dalle stalle allo stabilimento e distributori. Tra gli ospiti relatori, sono intervenuti il vice presidente Legacoop Agroalimentare, Angelo Petruzzella, la vice presidente della regione Puglia, Loredana Capone, l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro e il sindaco di Gioia del Colle, Sergio Povia. Una festa, dunque, ma anche un momento di confronto per parlare di agroalimentare a livello regionale e rispetto alle scelte intraprese in sede europea. La Puglia rappresenta circa il 6,6% del valore aggiunto del comparto agroalimentare italiano e il 20,7% di quello del Mezzogiorno. Ma, considerando la grave crisi economica congiunturale, è emerso il bisogno di una maggiore valorizzazione dei prodotti, della necessità di fare sistema e di favorire l’internazionalizzazione delle nostre imprese per aumentare, altresì, i consumi. “Sono i temi con cui la Regione lancia la sfida – ha sottolineato la Capone – insieme al presidente di una grande realtà punto di riferimento per l’economia pugliese, perché valorizza le tipicità locali e non decide di produrre altrove ove i costi sarebbero inferiori. Con Granarolo vogliamo condividere un metodo e un percorso”. Se per la Capone l’internazionalizzazione è una delle sfide da affrontare, per il vice presidente Legacoop Agroalimentare Petruzzella, tale tema è considerato un vero e proprio problema per le imprese del settore. “Perdiamo sempre più terreno sui mercati internazionali, su quello che è l’unico reale sbocco per le nostre grandi produzioni agricole: ortofrutta, vino, olio, i formaggi, per citare i più significativi. E non c’è «made in italy» che regga, per essere chiari”. Ci sono difficoltà oggettive da parte del sistema agroalimentare italiano. “Come affrontare la sfida internazionale? Sicuramente con strutture produttive più grandi – sottolinea Petruzzella -, che mettano insieme importanti quantità di prodotto, risorse per affrontare una sfida difficilissima”. C’è bisogno, quindi, di aggregazione. Ma, incalza il vice presidente, “abbiamo anche grandi problemi nel mercato interno: si riducono i consumi; la quota della spesa destinata ai prodotti agroalimentari è sempre più piccola; il margine tra prezzi al consumo (sempre più bassi per una concorrenza spietata e per precisi orientamenti del consumatore) e i costi di produzione (quelli che sostengono le aziende agricole ) si fa sempre più piccolo”. E’ necessario, aggiunge, intervenire sui prezzi al consumo e sui costi di produzione, con lo strumento “indispensabile dell’aggregazione”. “Noi centrali cooperative, Legacoop, Confcooperative, Agci, abbiamo avviato un processo di unificazione per sostenere e dare più forza a questo processo di innovazione e rilancio del sistema cooperativo. Per far nascere grandi campioni nazionali, creando aggregazioni funzionali delle tante realtà produttive sparse sul nostro territorio, da nord a sud, che da sole non ce la fanno e non ce la potranno mai fare”. La storia di Granarolo è un valido esempio di aggregazione leader nel suo settore, che può fare da catalizzatore per altre aggregazioni nazionali. Per Legacoop Agroalimentare, come per l’Aci, c’è bisogno di avanzare, ma serve l’azione politica regionale come quella comunitaria. Di qui la domanda rivolta al presidente De Castro: “Se l’aggregazione è uno degli strumenti principali per la nostra sfida, come può la nuova Politica Agricola Comune (Pac) agevolare questo processo?” Per De Castro “c’è attenzione verso il settore dell’agroalimentare e il potenziale protagonismo pugliese per accrescere il mercato internazionale. La politica europea rappresenta un importante sostegno allo sviluppo e alla crescita delle nostre imprese. Al di là di vincoli imposti esiste, comunque, un dato importante: nel settore agricolo l’Europa ogni anno dà all’Italia circa 6 miliardi di euro di sostegno, fra aiuti diretti e aiuti per lo sviluppo rurale, che si traducono, a livello regionale, in Piano di sviluppo rurale (Psr)”. Nel suo intervento Angelo Petruzzella cita le Organizzazioni di Produttori (OP), strumento che “la Comunità Europea ha messo in campo e sostiene e incentiva da oltre trent’anni”. Ma che “in Italia non si è riuscito ad utilizzare a pieno. Proprio in un Paese che ne ha più bisogno”. Le OP si sono trasformate “da strumento di aggregazione in carrozzoni burocratici e non di prodotto”. Di qui la richiesta al Parlamento europeo perché si facciano “scelte chiare su questo strumento, che non lascino dubbi ad interpretazioni, dicendo chiaramente che le OP sono solo quelle che organizzano il prodotto, con precisi vincoli di conferimento da parte delle aziende associate”. Ma serve l’impegno di tutti, ha concluso Petruzzella, “perché le OP diventino strumento privilegiato della politica agricola nazionale e regionale”. Con un prossimo PSR che diventi “una svolta per tutti”. (a.memoli)]]>
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