Il Movimento cooperativo pugliese è con i lavoratori, con le loro famiglie e, nel contempo, con CoopEstense, impresa presente in Puglia da più di vent’anni. La cooperativa, in questi lunghi anni, ha promosso e concretizzato nuova e sana occupazione, ha partecipato attivamente alla riqualificazione urbana delle periferie e, soprattutto, ha attivato processi di valorizzazione delle produzioni locali. Il tutto condividendo scelte e progettualità del territorio e senza mai alcun finanziamento pubblico.
La crisi profonda e gravissima di questi anni si è avventata su tutti i settori produttivi, ha coinvolto chiunque. Noi tutti, abbiamo dovuto fare i conti con una situazione economico-finanziaria assolutamente imprevedibile. La crisi, come sappiamo, ha indotto tutti noi in un processo di tagli generalizzati alla spesa, provocando, di fatto, il crollo dei consumi e tra questi, anche, quelli di prima necessità. Dato, quest’ultimo, che ha provocato un allarme sociale di straordinaria allerta e, di fatto, una vigorosa criticità nel sistema della distribuzione commerciale nazionale. Il cambio repentino delle abitudini commerciali degli italiani, insieme alla minore disponibilità finanziaria nelle famiglie, ha, come sappiamo, prodotto una crisi del sistema e la conseguente chiusura di molte saracinesche. CoopEstense, una delle più autorevoli cooperativa della galassia COOP, presente in Puglia e non solo, in questi anni ha retto alle criticità, non ha abbandonato ma rilanciato, ha utilizzato le proprie forze organizzative e finanziarie a favore del territorio e delle persone che lo vivono. Le forze di una storia fatta di persone, soci e non solo della cooperativa, di valori e, soprattutto, di impegni mantenuti a favore di una dignità, da tanti altri, molto spesso maltrattata. Le scelte di riorganizzazione del lavoro in Puglia e non solo, proposte dalla cooperativa in più occasioni, oggetto di un confronto serrato tra la dirigenza aziendale e i sindacati, in un processo di condivisione, sono e devono essere considerate una “necessaria opportunità di crescita” per le persone e, di conseguenza, per il nostro territorio. Legacoop Puglia, in tal senso, consapevole che gli impegni annunciati da parte dei rappresentanti della cooperativa, al tavolo del Ministero del Lavoro, a tutela del lavoro e a non procedere con processi di riduzione del personale, se pur in un processo di riorganizzazione aziendale, auspica la definizione immediata del percorso indicato da CoopEstense.
Pertanto, per le premesse sopra riportate e alla luce di quanto riportato sulla stampa in queste ultime ore, ci auguriamo che, si affronti con estrema cautela e in un’ottica costruttiva, il progetto di riorganizzazione aziendale ed, in essa, la situazione dei 147 lavoratori pugliesi coinvolti in prima persona dalle lettere di preavviso. Si auspica, a tale riguardo, toni pacati, obiettivi condivisi, neutrali e razionali nel rispetto dell’autonomia dell’impresa, delle organizzazioni sindacali e, soprattutto, dei lavoratori.
Ci permettiamo chiedere al tavolo di confronto, cautela ed obiettività. Coop Estense, in questi anni, ha sempre applicato regolarmente i Contratti di lavoro, senza mai lamentare l’assedio di una concorrenza che non si comporta sempre nello stesso modo. Bisogna evidenziare che, per la realizzazione delle strutture di vendita, la cooperativa non ha usufruito di alcun contributo pubblico: ha, anzi, finanziato con risorse proprie anche la realizzazione delle opere pubbliche pertinenziali, nonché di urbanizzazione, riqualificando piccoli e grandi territori, relegati ad essere solo zone inattive.
Non da ultimo, vorrei ricordare che la Coop rappresenta una vetrina importante per molti prodotti pugliesi forniti, autonomamente o avvalendosi di strutture di secondo livello, da diversi produttori locali della nostra Regione. Esporre un prodotto è l’occasione per raccontare i territori di provenienza, divulgare le tipicità e le espressioni delle nostre comunità locali, favorendo concretamente la crescita.
A volte, purtroppo, si è avuta la sensazione di trovarsi di fronte ad opinioni tese unicamente ad imbastire accuse da esibire nel processo del momento: la condanna mediatica verso un modello di impresa, quello cooperativo, che oggi per vicende avulse dalla nostra storia valoriale, si trova al centro di un tiro al bersaglio corrivo e demagogico.
La delicatezza dell’approccio alla vicenda è imposta dal fatto che la modalità di espressione a volte può alterare gli animi generando fattori di conflittualità che, anziché portare a una risoluzione della trattativa, conducono verso al fallimento per tutti. Questo ad assoluto discapito dell’anello più debole della trattativa, ovvero le persone e, di fatto, i lavoratori.
Carmelo Rollo, presidente Legacoop Puglia
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