Tutelare e promuovere il lavoro e l’equa rappresentanza delle donne nelle posizioni apicali della vita economica e politica è l’assunto da cui partire per garantire il reale benessere sociale della nostro paese e della nostra regione. Sostegno all’imprenditoria femminile, fiscalità agevolata per i giovani, estensione dei congedi parentali, legge elettorale sulla doppia preferenza: sono alcuni dei temi sui quali la politica deve lavorare e dare risposte immediate. E’ quanto sostenuto da Legacoop Puglia, insieme alla sua Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere, in occasione dell’incontro, organizzato nella sede barese della Lega delle cooperative pugliesi, dal titolo “Lavoro e rappresentanza di genere”. Legacoop Puglia, in collaborazione con la sua Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere, ha ospitato l’evento, cui ha dato un fondamentale contributo la senatrice Pd e capolista alle elezioni del Senato in Puglia Anna Finocchiaro. Hanno partecipato, inoltre, uomini e donne del mondo cooperativo pugliese, tra rappresentanti e soci lavoratori, nonché referenti di associazioni territoriali impegnati nel favorire l’equilibrio di genere. Alle donne e agli uomini deve essere garantita la dignità del lavoro, come è emerso dalla discussione. “L’auspicio – ha sottolineato il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, nel corso del suo intervento introduttivo – è che il prossimo governo, in questo senso, si mobiliti partendo dal basso, tutelando quei lavoratori, per esempio, che offrono servizi, come accade nelle stragrande maggioranza delle nostre cooperative. Ma, che, come è già accaduto, vedono i propri diritti violati dal perpetrarsi di vere e proprie forme di illegalità, messi in atto da gare a ribasso, a mio dire, impresentabili”. La dignità del lavoro è il concetto chiave cui anche Anna Finocchiaro pone l’accento, promuovendo, anche nel corso della sua campagna elettorale, quello che lei definisce il “lavoro buono” per il cambiamento profondo. “Non si tratta solo di retribuzione: il vero valore è la costruzione di una dignità sociale che consente il pieno esercizio della cittadinanza di un paese democratico. Non è possibile, dunque, che le donne o i giovani entrino dalla porta di servizio nel mercato del lavoro. Avere un salario minimo non cancella il depauperamento del lavoro, dei diritti e della dignità”. Il lavoro buono è corredato da una serie di diritti: la maternità, la genitorialità, il diritto alla qualità del lavoro, dei lavoratori e lavoratrici, con una serie di ammortizzatori sociali fondamentali che devono accompagnare tutti, senza discriminazione alcuna. Rispetto a quanto sostenuto dalla presidente della Commissione PO e PG, Flora Colamussi, circa la partecipazione delle donne, “bisogna creare le condizioni perché ciò avvenga, attraverso un sistema di welfare adeguato, ha spiegato la capogruppo Pd al Senato. “E’ il capitolo per il quale la politica è chiamata ad impegnarsi – ha aggiunto- per la vera trasformazione del nostro paese. Il nostro welfare è costruito sul modello lavoratore maschio, che non tiene conto dell’invecchiamento della popolazione, della necessità che le donne entrino nel mondo del lavoro, anche rispetto ai tagli delle amministrazioni locali, senza una vera discussione pubblica”. La presidente della Commissione Pari Opportunità, Flora Colamussi, ha, difatti, parlato di un “incontro significativo per chiedere un supporto alla nostra attività associativa e alle nostre cooperative che tutelano il lavoro, promuovono l’imprenditoria sana, soprattutto femminile, il valore della relazione, a discapito del mero profitto, e, soprattutto, la necessità della partecipazione delle donne alla vita lavorativa e ai processi decisionali”. La Colamussi ha elencato nella sua relazione i punti chiave in tema di lavoro, per quel “cambiamento che serve alla nostra regione come all’intero Paese. Ovvero, tra le altre cose, “approvazione di un sistema fiscale che faciliti giovani donne e uomini; sostegno ai congedi parentali per gli uomini; una revisione della riforma pensionistica che tenga conto delle reali esigenze delle donne; una interruzione della riduzione della spesa sociale e socio-sanitaria qualificandola in servizi sempre più presenti per la conciliazione vita lavoro, domiciliarità e tele-sanità; più fondi all’istruzione e sostegno alla ricerca e alla ricerca di prossimità perché si possa progettare e costruire il futuro del paese a partire dalle esperienze territoriali. E, ancora, riqualificazione urbana, rurale e delle coste per favorire lo sviluppo di turismo e cultura, agricoltura e agroalimentare. In tema di rappresentanza, anche rispetto alle istanze illustrate dalla Colamussi, la senatrice esprime ampio appoggio. Quindi, sostegno all’approvazione di una legge sulla doppia preferenza di genere nelle elezioni per il consiglio regionale pugliese ed l’estensione delle quote rosa del 30% ad altre forme d’impresa con organi collegiali di gestione e rappresentanza. Legacoop Puglia, da sempre, ha assunto chiare posizioni politiche e culturali rispetto al tema della parità di genere, nell’organizzazione e come promotore di istanze di cambiamento a livello politico regionale: “un ruolo mai stato neutro”.]]>
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