Uniti si può: le cooperative del settore abitanti e del settore produzione e lavoro, insieme posso sfidare e vincere la crisi. E’ quanto emerso nel corso dell’assemblea regionale delle cooperative Abitanti e di quelle del settore Costruzioni, tenutasi il 21 marzo 2012, nella sede di Legacoop Puglia. Un incontro con e per i cooperatori per trovare soluzioni comuni e analizzare lo stato di salute del settore. Hanno aperto i lavori il responsabile regionale del settore Abitanti di Legacoop, Andrea Acquaviva, insieme al presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, seguito dagli interventi dell’assessore regionale all’Urbanistica e politiche abitative, Angela Barbanente, e del vice presidente Finabita-Legacoop nazionale Abitanti, Roberto Fabbri. “Da soli non c’è storia”: uno slogan ma anche un precetto per contrastare il critico momento di recessione economica. “Alla crisi – ha denunciato l’architetto Acquaviva – si affianca l’esplosione del fenomeno della corruzione nell’edilizia, ove questa trova un terreno fertile”. Di qui lo stallo dello sviluppo economico, “in cui gli appalti sono al massimo ribasso, soprattutto quelli a concorso, ove la discrezionalità eccessiva relativa alle proposte delle imprese, alimentano nicchie di corruzione non più tollerabili”. Andrea Acquaviva ha avanzato, tra le varie proposte poste sul tavolo assembleare, la necessità di costituire una centrale unica per gli appalti su scala nazionale. Nonché un processo immediato di riqualificazione urbana per rilanciare l’economia, con la stretta vicinanza e collaborazione degli enti locali. Altra proposta rilanciata dal responsabile regionale Abitazioni, la necessità di una partecipazione delle cooperative al Laboratorio economico e sociale dei territori (Lester), un’emanazione diretta del Patto territoriale del nord barese. Si tratta di una società che si propone come utilizzatore delle risorse comunitarie e dei fondi “FAS”, promuovendo, con bandi, finanziamenti alle imprese. Di concerto con le pubbliche amministrazioni, le cooperative potrebbero utilizzare le risorse per infrastrutture nelle diverse aree. “Vogliamo, inoltre – ha fatto sapere Acquaviva – una revisione legislativa. La RegionePugliasi avvale di due leggi regionali, la n.12 del 2008 (Norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale) e la n.21 del 2011 (Nuovo Piano Casa), importanti per la riqualificazione urbana e per piani di edilizia sociale e a basso costo, ma con un’eccessiva discrezionalità delle amministrazioni comunali”. A svantaggio delle imprese cooperative. All’assessore regionale Barbanente, il presidente Rollo rivolge questioni sui problemi che affliggono il settore delle cooperative di costruttori, come la concessione del credito da parte delle banche. “Se non c’è liquidità – ha spiegato Rollo -, c’è immobilismo. E di qui tutte le problematiche connesse non solo per i soci ma per tutto il territorio”. Per quanto riguarda, invece, gli ulivi secolari, la questione è altrettanto di difficile risoluzione, poiché le aree in cui sono stati decisi gli ampliamenti sono adesso bloccate: “Come Legacoop Puglia teniamo fortemente al nostro paesaggio, che ci parla della nostra storia centenaria, ma sappiamo che, a volte, è un freno all’ampliamento territoriale”. Bisogna cominciare a ragionare nella direzione dell’integrazione tra settori. L’assessore Barbanente ha ribadito l’esistenza di una normativa regionale, in cui, troppo spesso molte competenze sono a discrezione delle amministrazioni comunali”. Esiste, inoltre, una forte disponibilità di risorse per finanziare investimenti edilizi ma con gravi limiti imposti all’amministrazione pugliese relativa “al blocco dei fondi comunitari e del patto di stabilità della Regione. Per cui se non si raggiunge il target di spesa unitario, si va in sanzione. Se si sfonda il patto di stabilità, uguale”. Per il vice presidente Finabita-Legacoop nazionale Abitanti, Roberto Fabbri, “la situazione attuale delle cooperative, non solo in Puglia, è grave. C’è la necessità concreta di organizzarsi come cooperative e cercare di cavarsela da soli”. E’ quanto ha sostenuto Fabbri, alla luce della situazione pugliese in cui “c’è un invenduto, una domanda non soddisfatta e una situazione urbanistica incrostata. Il vantaggio di essere in cooperative consente di consultare meglio e controllare tutta la filiera dei costi”. “La piccola cooperativa – ha incalzato – da sola non ha storia se non si inserisce in una rete di consorzi, di associazioni. Non può neanche da sola andare in banca per farsi concedere un mutuo”. Da un di vista dell’accesso al credito, la Lega delle cooperative sta lavorando per segnalare al sistema bancario, quali sono le cooperative che hanno caratteristiche di affidabilità, “quali di queste hanno progetti che riteniamo sostenibili”. Una tutela per le realtà che non vivono e operano da sole, ma si organizzano e lavorano per l’interesse comune e collettivo.]]>
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