Avremmo voluto maggiore condivisione sul territorio. Mi è dispiaciuto essere additato, alla luce delle recenti vicende di cronaca, come persona che rappresenta imprese che sfruttavano le persone. Se ci fosse stata maggiore condivisione e conoscenza non saremmo stati offesi e additati come coloro che rappresentano quel mondo marcio. Perché noi non abbiamo costruito nulla con loro. Noi costruiamo un futuro fatto di trasparenza e valori”. Ha esordito così il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, in occasione della Direzione regionale dal titolo “Cambiamola questa storia”, facendo una riflessione sul futuro del Movimento cooperativo, alla luce delle vicende di malaffare legati a “Mafia Capitale”. Un incontro allargato a tutte le cooperative pugliesi aderenti, ove si è approvato il bilancio, chiuso al 31 dicembre 2014 in positivo, con un avanzo di gestione pari a euro 19 mila e 400 euro. “La Lega regionale pugliese è solida e credibile, non solo per un bilancio chiuso in pareggio, nonostante le difficoltà”, ha esordito così il presidente nazionale Legacoop, Mauro Lusetti, intervenuto nel corso della nostra Direzione. “È credibile non solo per le sue esperienze giovani e innovative, per le startup cooperative, ma anche perché è interlocutore serio delle istituzioni. Noi non siamo altro rispetto alla società in cui stiamo. Le istituzioni sono il nostro interlocutore importante”. Il tema della falsa cooperazione è stato filo conduttore dell’incontro. “In questo mondo – ha tenuto a precisare Lusetti – non ci sarà un solo Buzzi che tenga a farci abbassare lo sguardo. Non siamo sotto la scoppola di nessuno. La cooperazione (e la storia lo ha dimostrato) ha da sempre dato risposte anche in tema di immigrazione come soluzioni per fronteggiante le povertà che la crisi ci ha consegnato”. Proprio come sta accadendo da nord a sud con le esperienze di workers buyout (in cui i dipendenti, in firma cooperativa, rilevano un’impresa in crisi). “La cooperazione ha da sempre dato delle risposte e noi siamo questo”. Tanti gli interventi da parte dei responsabili di settore Legacoop Puglia e di alcuni giovani cooperatori . Tutti insieme oggi per definire un programma condiviso per il nuovo quinquennio di Governo pugliese. Si tratta di proposte che arrivano da un Movimento che conta numeri significativi in Puglia. Sono difatti 540 le cooperative aderenti a Legacoop Puglia, che, in termini di fatturato, si traducono in circa 410 milioni di euro. I soci delle cooperative pugliesi sono 26.200, con un’importante presenza nel settore agricolo. Si contano, in questo settore, circa 18 mila soci. Le cooperative di lavoro, con 4.725 soci e un’incidenza di donne pari a 1.500 unità, hanno un numero di addetti di 6.080. Se consideriamo anche i 3498 soci delle cooperative di abitanti si evince il forte radicamento sociale e nel territorio della cooperazione della Lega delle cooperative pugliese. Complessivamente gli impiegati nelle cooperative aderenti al Movimento risultano 6.547, con una presenza femminile di 2.135 persone. Nel corso dell’evento sono state, altresì, raccolte le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare che vuol mettere al bando la falsa cooperazione, promossa da Alleanza delle Cooperative pugliesi. Dalla cooperazione sociale a quella dell’agroalimentare e della pesca, di abitanti produzione lavoro, passando per “Generazioni Legacoop Puglia” (il coordinamento dei giovani cooperatori pugliesi): le proposte sono messe nero su bianco. Servono sostegni all’imprenditoria cooperativa, specie per quanto concerne la cooperazione sociale. “Sono necessari investimenti in ricerca sociale e scientifica – ha sottolineato la responsabile Legacoop Sociali Puglia, Flora Colamussi -, anche in ottica delle smart city. E, tra le altre cose, “una modifica della legge regionale affinché si possano gestire con fluidità le forniture dei servizi socio educativo sanitarie e di inserimento lavorativo”. Per la cooperazione sociale è fondamentale il ruolo del Terzo Settore, anche alla luce della nuova riforma che innova e propone il reale cambiamento: “le pubbliche amministrazioni territoriali e le aziende autonome pugliesi, invece, non sembra riconoscano a sufficienza il ruolo del Terzo Settore nella produzione di Servizi Sociali e socio sanitari, nella creazione di coesione sociale, in sostanza di salute e benessere”. Per le cooperative agroalimentari, forestali e della pesca, settori trainanti per l’economia pugliese le proposte e priorità sono molteplici, riassunte in punti, scaturiti al termine dell’ultima partecipata assemblea moderata dal responsabile di settore, Angelo Petruzzella:
- un piano straordinario per l’approvvigionamento idrico nelle campagne (acque sotterranee e superficiali, fonti alternative);
- un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio;
- salvaguardia del nostro mare impedendo in particolare la proliferazione delle azioni di ricerca degli idrocarburi;
- sostegno alle azioni e piani di gestione sostenibile delle attività di pesca e di valorizzazione dei prodotti, promossi dai pescatori;
- sicurezza nelle campagne e salvaguardia del territorio rurale e delle sue produzioni dall’aggressione dei rifiuti e dal proliferare incontrollato di specie animali (stormi);
- sostegno alle assicurazioni per le calamità atmosferiche e le turbolenze del mercato;
- scelte chiare e definitive sugli strumenti di valorizzazione delle nostre produzioni (Dop , Doc, Igp, ecc.);
- sostegno alla commercializzazione (“chiusura delle filiere”);
- riforma dei consorzi di bonifica e degli altri enti strumentali (semplificazione, efficienza , efficacia);
- un ruolo innovativo degli strumenti di programmazione locale (GAL e GAC)