Una campagna per salvaguardare il pluralismo dell’informazione e per una riforma urgente dell’intero settore dell’EDITORIA. La campagna Meno giornali = meno liberi è promossa da Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione, Articolo 21, Mediacoop, Fisc, File,  Federazione Nazionale Stampa Italiana, Sindacato Lavoratori Comunicazione CGIL, Associazione Nazionale stampa online, Unione Stampa Periodica Italiana. Il primo atto di questa campagna è questo manifesto appello che ti chiediamo di sottoscrivere affinché possa essere più forte la nostra voce verso Governo e Parlamento per:

Circa 200 testate di giornali, gestite da cooperative e associazioni, tutte no profit, rischiano oggi, se non interverranno il Governo e il Parlamento con misure urgenti e adeguate, la definitiva chiusura. Una chiusura che sarebbe di straordinaria gravità per un Paese democratico. Le conseguenze sociali ed economiche di queste chiusure? Inoltre, per lo Stato: Si può dimostrare che, in caso di chiusura di tante testate, i costi per lo Stato sarebbero largamente superiori  al valore delle somme necessarie per adeguare il Fondo per il contributo diretto all’Editoria al fabbisogno effettivo, individuabile per il 2015 in circa 90 milioni di euro. La Carta fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea impegna ogni Paese a promuovere e garantire la libertà di espressione e di informazione: Lo Stato Italiano risulta oggi, però, agli ultimi posti in Europa per l’investimento pro capite a sostegno del pluralismo dell’informazione. L’investimento attuale è, infatti, pari ad una percentuale irrisoria  del Bilancio dello Stato. Aderendo a questo appello, rivolto al Parlamento e al Governo, ogni cittadino: Al link, di seguito, è possibile sottoscrivere la petizione https://www.change.org/p/meno-giornali-meno-liberi-petizione-per-il-governo-e-il-parlamento-italiani]]>