È nato il Gal Blu del Salento. Dopo un percorso partecipato promosso da Legacoop Puglia in sei comuni delle province di Taranto e Lecce, il Gruppo di Azione Locale del Salento, interamente dedicato alla pesca, si è costituito. A presiederlo sarà il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo.

Si tratta di uno dei 4 gruppi di azione Locale previsti dalle disposizioni comunitarie e dagli asset del FEAMPA 21-27, che coinvolge 38 comuni distribuiti tra le province di Taranto e Lecce.

Il Consiglio di Amministrazione, composto da tutte le realtà datoriali del settore ittico ed enti locali di riferimento ha approvato la strategia del nuovo Gal nato per valorizzare le professioni del mare e farne una chiave di sviluppo sociale e territoriale. Uno strumento che avrà il compito di stimolare sia la creazione di nuova occupazione puntando sull’innovazione del settore della pesca e dell’acquacoltura e sia la diversificazione delle attività, complice lo sviluppo turistico degli ultimi anni.

L’ultima parola spetta alla Regione Puglia. Sarà l’assessorato all’agricoltura ad approvare in via definitiva le attività progettate e proposte dal partenariato pubblico privato rappresentato nel CDA. A quel il Gal sarà operativo e sarà possibile dare seguito agli impegni presi con il vasto territorio, con le imprese e con le persone che lo animano.

Migliorare la competitività delle imprese di pesca sostenendo l’efficientamento della flotta e delle strutture in termini di sicurezza, efficienza energetica e qualità dei processi a bordo e a terra con l’introduzione di innovazioni tecnologiche; potenziare l’integrazione tra gli operatori della filiera ittica e le imprese turistiche; definire modelli di impresa per rendere efficace l’integrazione, favorire il ricambio generazionale sostenendo formazione e diversificazione delle attività; valorizzare la figura del pescatore e promuovere la cultura del mare. Sono questi i BISOGNI emersi dal percorso di ascolto delle comunità locali che hanno dato vita alla strategia di sviluppo che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi a Lecce nelle Officine Cantelmo, ha approvato all’unanimità in sede di costituzione.

Una STRATEGIA che mira alla realizzazione di azioni per lo sviluppo sostenibile della pesca e dell’acquacoltura perché siano inserite in maniera strutturale nell’ampio comparto dell’economia blu delle coste tarantine e leccesi. Perché questo avvenga il Gal incoraggerà le reti territoriali tra gli operatori dell’economia blu, la diversificazione delle attività e l’integrazione con l’offerta del turismo costiero. Dall’esito della strategia dipenderà quello delle SFIDE ambiziose che il neonato Gal Blu del Salento si prefigge di vincere: 1) diffusione del bene mare non solo sulla costa ma anche nell’entroterra, perché il mare venga vissuto e fruito a 360 gradi tutti i giorni dell’anno; 2) recupero del ruolo della pesca in quanto attività non solo socio-economica ma culturale, un mestiere antico con un valore da non disperdere, ma anche un mestiere da cui possono nascere nuove figure professionali; 3) coinvolgimento dei giovani favorendo la nascita di start up di giovani imprenditori ittici e coinvolgimento dei giovanissimi under 18 nel processo di sviluppo locale e di avvicinamento alla cultura del mare.

I NUMERI DEL GAL BLU SALENTO

Da Squinzano a Taranto, il Gal blu del Salento, toccherà 38 comuni distribuiti tra le province di Lecce e Taranto coprendo una superficie di 2.468 kmq pari al 12,6% del territorio regionale ed una superficie costiera di 412 km, che interessa un totale di 664.717 abitanti. A questi numeri si aggiungono 5 parchi naturali regionali compresi nel territorio del Gal, 4 riserve naturali ed 1 area marina protetta. 3 milioni di euro la dotazione finanziaria pubblica complessiva (comunitaria e nazionale) di cui 2,4 milioni di euro per l’attuazione delle singole azioni e 600 per spese di gestione e animazione.

Un’area dal grande potenziale di crescita nel settore della pesca che conta una flotta di oltre 500 pescherecci di cui 418 barche da pesca artigianale (l’81%) e circa 1000 addetti; nell’acquacoltura conta circa 40 imprese di mitilicoltura a Taranto, una a Castro ed una di itticoltura biologica a Racale; nella trasformazione e nel commercio sono 284 le imprese con un valore della produzione di 4 milioni 330 mila euro per oltre 700mila kg di prodotto trasformato.