«Pinguino», il 2014, per la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare. E’ chiamato così dal comportamento di questa specie animale che condivide i carichi di cura, ossia lo scambio dei turni di pesca tra i genitori. Il convegno organizzato in Fiera del Levante il 18 settembre 2013, promosso dalla Regione Puglia, ha consentito, insieme ad imprese virtuose in tema di politiche di genere, organizzazioni di categoria e rappresentanti della politica regionale, di  fare il punto della situazione sullo stato delle politiche di conciliazione tra la vita lavorativa e vita familiare. Dopo l’apertura dei lavori con il presidente regionale, Nichi Vendola, sono intervenute, tra gli altri, la presidentessa della Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere (PO e PG), Flora Colamussi, e la presidentessa della cooperativa Informa, Annamaria Ricci. Con la legge regionale pugliese  n.7/2007 sulle «Norme per le politiche di Genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia», con il titolo III, tra gli strumenti di attuazione dell’equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi, sono stati introdotti, per la prima volta, nella Regione Puglia i Patti Sociali di Genere. Ovvero accordi territoriali con il fine di attivare e diffondere azioni a sostegno della maternità e paternità. Legacoop Puglia, con la sua Commissione, ha costituito, come capofila in  Ats con Confcooperative, Aiecs e CIRPAS, il Patto sociale di Genere della città di Bari. “Abbiamo avviato un percorso di costruzione e promozione di politiche di conciliazione   – ha spiegato la Colamussi – con la creazione della Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere, introducendo da subito nei gruppi dirigenti delle cooperative, ma anche negli strumenti direttivi di Legacoop, le quote di genere femminile pari al 30%. Ancor prima del varo della legge nazionale sulla Doppia Preferenza”. Legacoop Puglia, con il progetto del Patto Sociale (che si concluderà a novembre), ha realizzato due indagini: sul benessere interno delle cooperative e sulla vivibilità della città di Bari.  “Sono state intervistate 530 donne lavoratrici  nel terziario a Bari, con la prima ricerca, ed è stata fatta un’indagine su 20 donne portatrici di bisogni specifici, ovvero con bambini ospedalizzati, nella seconda. Obiettivo: verificare realmente quali fossero i bisogni in tema di conciliazione vita-lavoro”, ha spiegato  Colamussi. Significative entrambe al fine di indagare lo stato dei servizi socio sanitari e di quelli offerti dalla città in generale. “L’indagine ha consentito di avviare, nel comune di Bari, i lavori per l’istituzione di una Consulta permanente delle donne per il benessere e la salute”. Si tratta del primo esempio in Puglia di Consulta costituita. Le donne, dall’indagine, hanno manifestato il bisogno di “migliorare il carico di cura familiare in termini di orario di lavoro, prolungamento degli orari di apertura delle scuole, congedo parentale più esteso e supporto per la cura di disabili e anziani. In tema di bilanciamento degli di orari lavoro, le donne hanno chiesto l’introduzione di più servizi nella Pa e il miglioramenti dei trasporti pubblici”. Con la scadenza del Contratto collettivo nazionale  delle cooperative sociali è stato possibile, inoltre, siglare il Contratto integrativo aziendale, grazie alla possibilità di deroga che il Ccnl dava ai territori. “Siamo riusciti, anche con le parti sociali, a sottoscrivere un contratto integrativo applicato all’intero settore regionale pugliese”. Nel contratto, cosiddetto di II livello, sono stati introdotti importanti peculiarità, ovvero flessibilità dell’orario di lavoro in entrata e uscita, part-time reversibile, lavoro non in sede, che crea spessore alla responsabilità, banca delle ore (istituzionalizzata col contratto) e possibilità di tramutare le ferie in ore da aggiungere a quelle di permesso. “Dulcis in fundo, l’istituzione, in sinergia con la legge regionale, della figura della Garante PO in ogni cooperativa, per monitorare, indirizzare la formazione e avviare, con la direzione aziendale e le rappresentanze sindacali, una sinergia per l’organizzazione dei tempi di lavoro”. Il convegno è stato anche occasione per la presidente della cooperativa Informa di Bari, che si occupa di formazione e orientamento per la PA e per il privato, di raccontare l’esperienza virtuosa di una piccola realtà che vanta una presenza femminile nell’organico pari all’85%. Informa Scarl, nata 15 anni fa e aderente a Legacoop Puglia, per promuovere il benessere dei lavoratori, ha aperto un “canale di ascolto e dialogo”, ha esordito Annamaria Ricci. “Grazie anche alla nostra esperienza in tema di sviluppo di carriera e bilancio di competenze – ha proseguito – abbiamo messo a punto un bilancio di conciliazione”, esplorando tutte le dimensioni di una persona (nella vita familiare, lavorativa, di coppia, etc.) per  costruire una “mappa del tempo”  e consentire a tutti una reale conciliazione vita-lavora. Perché “un’impresa che sa ascoltare crea benessere, è produttiva e competitiva”. Legacoop Puglia, in tema di promozione e attuazione di politiche di genere, ha contribuito con un’azione attiva e propositiva sul territorio barese e, più in generale, pugliese. Offrendo un supporto concreto al lavoro della Regione e del suo assessorato al Welfare. Secondo il presidente  Vendola “le economie sono più floride quando vi è un criterio di parità uomo-donna. Noi lavoriamo per questo obiettivo: per un orizzonte di abbattimento delle discriminazioni. Non si tratta di combattere soltanto contro il femminicidio o contro la cultura della violenza maschilista. Si tratta anche di lottare in positivo affinché si affermino i diritti delle donne. Camminare, insomma, sulle orme del pinguino”.]]>