Nicodemo Oliviero, perché il Governo intervenga sulle misure da adottare per risolvere il problema siccità che mette a repentaglio l’agricoltura del Mezzogiorno. Di seguito il question time, con la replica del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, e l’illustrazione del deputato Gruppo Misto, Mario Pepe. Iniziative volte a salvaguardare il settore agricolo dai danni causati dalla siccità Interrogazione di Nicodemo Oliverio del 04.09.2012 Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania. Premesso che: l’agricoltura italiana, a causa della più grave siccità degli ultimi dieci anni, registra danni che, secondo le prime stime della Coldiretti, ammonterebbero a circa un miliardo di euro, con pesanti tagli alla produzione nazionale che vanno dal -20 per cento del pomodoro e del girasole, al -30 per cento del mais, al -40 per cento della soia, al -50 per cento per la barbabietola da zucchero e per il girasole, mentre la vendemmia si preannuncia una delle più contenute dell’ultimo secolo anche se di buona qualità; secondo il presidente della medesima organizzazione del settore «siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici nei confronti dei quali occorre intervenire con aiuti finanziari per affrontare l’emergenza ma anche con misure strutturali», sottolineando «l’importanza delle opere infrastrutturali per la conservazione dell’acqua con il necessario potenziamento degli invasi per l’avvenuta modifica della distribuzione della pioggia»; quasi tutte le regioni stanno subendo gli effetti della siccità, con particolari problemi per il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo, il Lazio, la Campania, la Puglia e la Calabria; il tema della siccità nel nostro Paese ha bisogno di scelte strategiche che – superando l’approccio emergenziale e contingente finora seguito e attraverso il coinvolgimento dei diversi dicasteri interessati, delle regioni e della amministrazioni locali interessate – appresti un pacchetto di iniziative, quali la realizzazione di programmi di investimento in ricerca agronomica e irrigua, la progettazione di piccoli e grandi invasi ivi comprese le dighe per realizzare adeguate riserve di acqua, politiche di supporto finanziario, anche utilizzando i fondi dell’Unione europea, per la realizzazione di investimenti da effettuarsi sul territorio e nelle aziende per migliorare l’utilizzo dell’acqua, massimizzandone la sua efficienza e riducendone la dispersione; sono noti e di lunga data i problemi e la scarsa efficienza del sistema idrico italiano dove, secondo la Cia-Confederazione italiana agricoltori, si perde mediamente più di un litro d’acqua su tre. Uno spreco inaccettabile che pregiudica le potenzialità morfologiche del nostro Paese e che è la conseguenza della cronica mancanza di investimenti e di scarsa attenzione verso i consumi e le riserve del sistema idrico italiano, anche attraverso lo sviluppo di impianti di irrigazione con tecnologie a basso consumo, quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di alleviare gli effetti sul comparto dell’agricoltura della siccità che si è registrata nel corso dell’estate 2012, anche al fine di scongiurare un possibile riflesso sui prezzi delle derrate alimentari, dichiarando lo stato di calamità per il settore, in prospettiva di una più organica definizione di una politica infrastrutturale volta a colmare i problemi dell’efficienza degli acquedotti e a favorire un consumo responsabile del bene idrico. Seduta del 5 settembre 2012 Illustrazione di Mario Pepe, risposta del governo di Mario catania, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, replica di Nicodemo Oliverio. Illustrazione Signor Presidente, signor Ministro, il Ministro conosce la situazione meglio di me, perché è sensibile e si è lungamente soffermato sulla questione siccità, sulla carenza della produzione, sull’impoverimento del reddito agricolo, sul depauperamento del PIL del mondo dell’agricoltura per i fatti che conosciamo tutti bene. Vorrei segnalare come già il Ministro sensibilmente ha operato ad arricchire e a fecondare quei bacini imbriferi che possano mantenere e garantire la morfologia della ruralità e dello sviluppo agricolo, unitamente alle politiche di ristoro cui lei ha fatto riferimento poc’anzi, avendo dichiarato lo stato di calamità, ma soprattutto facendo quelle politiche infrastrutturali che riteniamo fondamentali per l’agricoltura. L’agricoltura non è pars residua dell’economia, è parte sovrana dello sviluppo del nostro Paese. Risposta del Governo Signor Presidente, onorevoli deputati, per quanto riguarda la siccità, che ha colpito le produzioni agricole a ciclo primaverile-estivo causando notevoli riduzioni delle rese e la problematica delle infrastrutture irrigue, vorrei far presente che per rendermi conto della portata del fenomeno ho voluto visitare personalmente alcune delle aree colpite ed ascoltare le rappresentanze degli imprenditori agricoli. Tenuto conto della grave situazione, l’amministrazione aveva già provveduto ad attivare un canale di collaborazione con le regioni più interessate dal fenomeno climatico e con le organizzazioni di produttori presenti sul territorio, onde accelerare le procedure volte alla dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica, che rappresenta la condizione necessaria per consentire l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Devo, però, far presente che lo strumento degli interventi compensativi, a causa della continua riduzione delle risorse messe a disposizione dal Fondo di solidarietà nazionale, dovrà essere progressivamente sostituito, nei prossimi anni, da soluzioni più organiche. È del tutto evidente la necessità di dare maggiore diffusione ad altri strumenti di intervento, senz’altro più adeguati per fronteggiare calamità naturali come quelle che stiamo vivendo come, ad esempio, le assicurazioni agevolate a cui, purtroppo, gli agricoltori non si rivolgono ancora con sufficiente decisione. Per questo motivo stiamo studiando azioni mirate di sensibilizzazione, per far conoscere meglio la portata e le potenzialità dello strumento assicurativo, tenuto conto del fatto che le assicurazioni agevolate sono state inserite nel pacchetto di misure studiate dalla Commissione europea per far fronte alle crisi che interessano il settore nel periodo di programmazione 2014-2020. In ambito comunitario abbiamo sollecitato la Commissione, al fine di ottenere la possibilità di erogare anticipi degli aiuti diretti nella misura del 50 per cento. La Commissione ha adottato il relativo regolamento e l’erogazione comincerà a partire dal 16 ottobre prossimo venturo. Per quanto riguarda, poi, la problematica delle infrastrutture irrigue, ricordo che dal 2005 al 2011 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha investito oltre un miliardo di euro nel settore irriguo e nella bonifica, attraverso il piano irriguo nazionale. All’inizio di quest’anno sono partite le procedure che consentiranno l’apertura dei cantieri entro l’anno per il nuovo piano irriguo nazionale. Si tratta di 600 milioni di euro di nuovi investimenti, messi a disposizione attraverso mutui quindicennali, destinati alla realizzazione di infrastrutture irrigue di rilevanza nazionale. Occorre andare, comunque, al di là di tutto questo e per questo motivo serve un nuovo progetto strategico nel settore acqua su cui orientare i fondi comunitari che saranno messi a disposizione del nostro Paese, non solamente i fondi agricoli, già fortemente impegnati al riguardo, ma anche i fondi strutturali, in quanto la risorsa acqua non tocca soltanto il settore agricolo, ma comporta utilizzazioni che attraversano l’intera società.   Replica: Signor Presidente, signor Ministro, ho colto nelle parole del Ministro Catania la forte preoccupazione per la grave crisi che vive il settore agricolo, già provato dall’assoluta inadeguatezza delle politiche del precedente Governo di centrodestra. Nella risposta del Ministro, che ringrazio per il lavoro finora svolto, trovo soddisfazione per l’impegno assunto che – sono sicuro – darà sollievo ai tanti agricoltori che oggi rischiano di veder scendere al di sotto della soglia della povertà il proprio reddito. Siamo veramente di fronte ad una catastrofe per l’agricoltura italiana. L’assoluta insufficienza di infrastrutture e di invasi idrici ha pesato ulteriormente sugli effetti della siccità, non risparmiando nessuna regione e nessuna coltivazione. Mi auguro che questa calamità sia l’occasione per affrontare seriamente due questioni che rappresentano una grande debolezza del comparto: l’eccessiva onerosità delle assicurazioni, che oggi pesano solo sugli agricoltori, e la carenza di un moderno sistema di infrastrutture idriche. Su questo, signor Presidente, ci siamo sentiti rassicurati. Non sfuggono al Ministro Catania le proposte del PD sul tema, a cui i precedenti Ministri non hanno dato riscontro. Spero che si possa voltare pagina. Oggi è necessario che il Governo riconosca lo stato di calamità e metta in campo adeguate risorse per risarcire i considerevoli danni. Le regioni dovranno poi fare la loro parte; alcune l’hanno fatta, come l’Emilia Romagna e la Toscana, altre, come la Calabria, sono ferme, campioni di inattività di fronte ad una siccità senza precedenti, che sta distruggendo i raccolti e mettendo in ginocchio l’intero comparto vinicolo crotonese. Signor Presidente, contiamo sulla sensibilità del Ministro Catania, ma è necessario fare presto e bene: gli agricoltori attendono risposte concrete.

Iniziative volte a salvaguardare il settore agricolo dai danni causati dalla siccità

Nicodemo Oliverio

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