“Si tratta di una buona legge, benché perfettibile, che, come movimento cooperativo, ci vede d’accordo soprattutto nella lotta alle pratiche di concorrenza sleale (principio presente nella proposta di legge anche laddove si prefigge l’obiettivo di ‘pulire il mercato dalle imprese ‘pirata’)”. Così il responsabile Ufficio Legislazione lavoro Legacoop Puglia,  Massimiliano Maggio, ai margini dell’incontro, organizzato da Cgil Bari a Monopoli (Ba) il 20 marzo 2015, sulla proposta di legge d’iniziativa popolare in materia di appalti. Con lo slogan “Gli appalti sono il nostro lavoro, i diritti non sono in appalto”, la Cgil ha avviato una raccolta firme per una proposta a “Garanzia dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impiegati nelle filiere degli appalti pubblici e privati, contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra imprese e tutela dell’occupazione nei cambi di appalto”. Legacoop Puglia è da sempre impegnata nella difesa della legalità in materia di appalti, messi a rischio dalla pratica del “dumping contrattuale – sottolinea Maggio -, che contrastiamo sia attraverso gli strumenti attualmente a disposizione (su tutti, l’Osservatorio Provinciale sulla Cooperazione), sia ragionando insieme al sindacato sulla creazione di nuovi, come, per esempio, l’Osservatorio previsto nel contratto di secondo livello per le Cooperative Sociali”. Legacoop Puglia, dunque, condivide e sottoscrive la proposta di Cgil “auspicando, altresì, una partecipazione attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti, sopratutto a sfavore del criterio del massimo ribasso per l’aggiudicazione delle gare d’appalto”. “Le direttive europee n. 23, 24 e 25 del 2014 in materia di appalti, che dovranno essere recepite in Italia entro le prima metà del 2016 – precisa il responsabile Legacoop Puglia -, già prevedono la marginalizzazione del criterio del massimo ribasso a favore del criterio ‘qualità-prezzo’ , ovvero dell’attuale offerta economicamente più vantaggiosa e, pertanto, si coglie lo spunto comunitario con estremo favore”. “Tuttavia – prosegue – temiamo che il criterio qualità-prezzo presti il fianco a fenomeni corruttivi, considerata l’elevata discrezionalità che lo stesso attribuisce alla Pubblica Amministrazione appaltante. L’auspicio del movimento cooperativo è che il lavoro e le imprese sane possano godere di tutele rafforzate”. L’evento, conclude Maggio, è stato, altresì, “preziosa occasione, vista la presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Gianni Giannini, di manifestare la preoccupazione del mondo della cooperazione rispetto alla disposizione di cui all’art. 8, D.L.n. 66/2014 (terza Spending Review). Ovvero delle facoltà che hanno le Pubbliche amministrazioni di operare unilateralmente la riduzione dell’appalto fino al 5%. Difatti, pur essendo salvaguardato il costo del lavoro e degli oneri della sicurezza, si auspica un utilizzo estremamente cauto, soprattutto nei confronti di quei soggetti che, storicamente, hanno una marginalità negli appalti praticamente pari allo 0% (su tutte, le cooperative sociali)”.    ]]>