Carmelo Rollo, in occasione della presentazione, da parte del capogruppo Pd in Consiglio regionale pugliese, della proposta di legge sulle Cooperative di Comunità. Lunedì 10 marzo 2014, nella sede del Consiglio della Regione Puglia, il gruppo Pd, alla presenza del presidente Rollo, ha presentato alla stampa la “Disciplina delle Cooperative di Comunità”. È il risultato del lavoro siergico tra la politica regionale e la Lega delle Cooperative, per dar vita ad uno strumento giuridico “per valorizzare le persone e il bene comune”. Un progetto, quello delle Cooperative di comunità, concepito per intercettare al meglio i bisogni dei cittadini e dare una risposta, utilizzando modelli innovativi a sostegno dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale. Con il conseguente rafforzamento del sistema produttivo integrato e della creazione di offerta di lavoro. “La cooperativa di comunità di Melpignano (Le), costituita il 18 luglio 2011, mostra in modo tangibile che le tutte le persone, se organizzate e aggregate – ha sottolineato Rollo -, rappresentano il vero e grande valore aggiunto per una comunità che cresce”. La cooperativa di comunità, così come è accaduto nel piccolo comune della Taranta, “produce benefici, in termini di offerta di beni e servizi e, di conseguenza, di nuova e innovativa occupazione, a favore della collettività, nell’ottica della difesa e della valorizzazione del bene comune. E noi, come Lega delle cooperative, da circa tre anni la promuoviamo, in Puglia e nel Paese”. “La presa d’atto, del valore sociale e imprenditoriale di uno strumento, quale quello della Cooperativa di Comunità, da parte del gruppo PD alla Regione Puglia e la conseguente proposta di Legge regionale – ha proseguito Rollo -, depositata agli atti del Consiglio regionale, per noi tutti e per le persone pronte ad operare nelle proprie comunità, è motivo di grandissima soddisfazione”. “L’attenzione, del PD oggi e, auspichiamo, di tutte le forze politiche, domani, in Consiglio Regionale, rappresenta, dal nostro punto di vista, una straordinaria opportunità di crescita economica, perché valorizza il protagonismo della persona a favore del bene comune. L’aggregato auto organizzato di persone riesce a rispondere ai bisogni delle comunità, riguardo alla promozione e alla diffusione di una cultura ambientale ed etica, alla valorizzazione di pratiche di risparmio energetico e di incentivazione dell’impronta ecologica nella gestione domestica e nelle attività produttive, alla produzione di energia da fonti rinnovabili”. La Cooperativa di comunità, adesso riconosciuta dalla proposta di legge regionale depositata dal PD, costituisce lo strumento di reazione alle carenze, in parte dovute dalle ripercussioni causate della crisi, del mercato e del pubblico, offrendo beni e servizi, non completamente soddisfatte dal sistema del welfare, integrandosi nelle politiche sociali e gestendo, altresì, alcuni servizi. Sono riconosciute “cooperative di comunità” le società cooperative costituite ai sensi dell’articolo 2311 del codice civile, che valorizzando le competenze della popolazione residente, delle tradizioni culturali e delle risorse territoriali perseguono lo scopo di soddisfare i bisogni della comunità locale. La cooperativa di comunità, secondo la proposta di legge, deve avere un numero di soci che, rispetto al totale della popolazione residente, deve rappresentare il 15% per i comuni fino a duemila e cinquecento abitanti, il 10% nei comuni fino a cinquemila abitanti ed il 5% laddove la popolazione supera la soglia dei cinquemila. “In sintesi, in una prospettiva più allargata, siamo convinti che la cooperativa di comunità, rappresenterà sempre di più la modalità innovativa per la risoluzione dei problemi inerenti la produzione di beni e servizi, valorizzando l’integrazione tra persone; garantendo, al contempo, nuova occupazione e lo sviluppo sostenibile delle aree interessate; soddisfacendo i bisogni della comunità attraverso l’offerta di servizi di pubblica utilità in diversi settori (sanità, assistenza, istruzioni, turismo, energie rinnovabili, ecc)”. “Inoltre, è certo, a nostro avviso, che la cooperativa di comunità, grazie alla sua operatività, valorizza le risorse materiali e immateriali delle comunità, promuovendo le produzioni e le tradizioni culturali, sociali e turistiche. Il progetto favorisce lo sviluppo di produzione di energia ecosostenibile. Sostiene il recupero dei beni ambientali e monumentali e così via. “Ad oggi sono tante le comunità pronte a far partire un progetto di Cooperativa, sono migliaia le persone che attendono un segnale concreto dalla politica, grazie al PD e alla collaborazione con tutte le forze politiche, siamo convinti che saranno tante le risposte concrete sui territori interessate. Auspichiamo, a tal riguardo – ha concluso il presidente Carmelo Rollo -, un prossimo riconoscimento dello strumento e del progetto anche in fase di definizione dei prossimi fondi strutturali 2014-2020 . Siamo consapevoli che il lavoro da fare sia tanto, ma siamo certi che, insieme sarà possibile, perché ‘DA SOLI NON C’E’ STORIA’”. ]]>
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