La sofferenza nella quale versavano da circa un anno RSA e centri diurni per anziani e disabili, sembra allentare la morsa. Il sit in davanti al consiglio regionale, nel giorno in cui si riuniva l’assise pugliese ha sortito due effetti: l’attenzione al tema da parte dell’esecutivo che ha fissato per il 3 giugno un tavolo di confronto e l’approvazione di due emendamenti proposti da Legacoop Sociali Puglia, accolti dai gruppi consiliari e approvati dal Consiglio regionale che ha raccolto il grido di aiuto lanciato dai gestori delle strutture socio-sanitarie i quali rischiavano di dover fermare le proprie attività se non avessero adeguato i requisiti di alcune figure professionali.
Il primo emendamento approvato è quello che permetterà alle strutture sanitarie, RSA e Centri Diurni di avere come direttori sanitari non solo medici specializzati in fisiatria e Ortopedia, come previsto fino ad oggi, ma anche medici provenienti da altre specializzazioni.
Con il secondo emendamento, i gestori delle strutture potranno avvalersi anche di educatori socio-pedagogici oltre a quelli socio sanitari, figure queste ultime sempre più difficili da reperire sul mercato. L’estensione dei requisiti per l’assistenza socio-sanitaria anche ad figure provenienti dalle facoltà pedagogiche consentirà così di continuare a garantire il servizio di assistenza agli utenti e di creare nuova occupazione.
Tira un sospiro di sollievo anche Carlo Rubino, responsabile dell’area sanità di Legacoop Sociali Puglia. “Ringraziamo della disponibilità manifestata dal Consiglio venuto incontro ad alcune esigenze del settore come quelle dei requisiti. Auspichiamo – afferma – che nell’incontro del 3 giugno si possano avere risposte concrete dall’assessore Lopalco sia sulla richiesta di istituire un tavolo permanente sulle criticità delle strutture socio-sanitarie, sia sulla ormai cronica carenza di infermieri professionali reclutati dal SSN per far fronte all’emergenza sanitaria”.