Una vera liberalizzazione che dia la possibilità alle parafarmacie di diventare vere e proprie farmacie erogando tutti i servizi di quest’ultime e comunque di poter estendere alle parafarmacie la vendita dei farmaci di fascia C, ovvero dei farmaci totalmente a carico dei cittadini”. E’ l’appello che Coop Salute rivolge al Governo nazionale, a pochi giorni (ndr venerdì 20 febbraio 2015) dalla discussione, in Consiglio dei Ministri, del DDL ‘Concorrenza’ redatto dal Ministero dello Sviluppo economico che contiene, al suo interno, norme specifiche per continuare il processo di liberalizzazione dei farmaci di fascia C, già avviato nel 2006, al di fuori delle farmacie. E’ on line una petizione (https://www.change.org/p/liberalizziamo-i-farmaci-di-fascia-c), che sta girando sul web, e sottoscritta, altresì da Coop per sostenere tale processo che comporterebbe per i consumatori un clamoroso rispario, pari a circa 700 milioni. Serve “una vera liberalizzazione – sottolinea Coop, in una nota – che dia la possibilità alle parafarmacie di diventare vere e proprie farmacie erogando tutti i servizi di quest’ultime e, comunque, di poter estendere alle parafarmacie la vendita dei farmaci di fascia C, ovvero dei farmaci totalmente a carico dei cittadini”. Dal 2006 (anno della prima parziale liberalizzazione) Coop ha aperto 123 Coop Salute in cui operano 450 farmacisti. “Nei Coop Salute – sottolinea ancora l’associazione della grande distribuzione cooperativa –  i farmaci da banco costano mediamente un -25/-30 % rispetto allo stesso farmaco acquistato in farmacia”. “I benefici generati da una seppur parziale liberalizzazione  – sostiene Coop – sono indubbi e sotto gli occhi di tutti. Non c’è motivo per arretrare su un’esperienza assolutamente positiva che ha rivelato la maturità di comportamento dei cittadini consumatori: nessun fenomeno di accaparramento, nessuna promozionalità, viceversa acquisti corretti e consapevoli esercitati in spazi definiti e delimitati”. “Mettere un farmaco in un circuito diverso da quello delle farmacie, ma sempre con la presenza dei farmacisti che riteniamo indispensabile, ha significato allargare il servizio, diminuire i prezzi, creare lavoro senza generare abusi. Il problema è ora non arretrare, ma rilanciare. A vantaggio della collettività, il resto è solo una difesa corporativa ed è questo ciò che ci aspettiamo da un Governo che non voglia rimanere insensibile su temi come la crescita dell’occupazione e il contenimento dei prezzi: entrambi effetti garantiti dalla prosecuzione delle liberalizzazioni”. “Se infatti si applicasse alla fascia C dei farmaci lo sconto medio oggi praticato da Coop sui farmaci da banco – conclude la nota – si può stimare nel medio-lungo termine, grazie anche agli effetti emulativi imposti dalla concorrenza, un risparmio per il consumatore di oltre 700 milioni di euro”.  ]]>