“Ora è tutto molto chiaro. Al governo di questo Paese di ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali accorciare il divario nord sud non interessa un bel nulla. Lo avevamo intuito già con il definanziamento di progetti del Pnrr inerenti la medicina di base, le aree interne, gli asili nido, ora, dopo la delibera del Cipess che sblocca per la puglia 4,6 miliardi di euro di risorse del FSC 2021-2027 e non ci permette di utilizzarle per welfare, servizi sociali, contrasto alla povertà, cultura, ricerca e formazione, è di una evidenza imbarazzante.

 

È il commento del presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo al tanto atteso sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione, arrivato ieri con la delibera del Cipess approvata su proposta del ministro Raffaele Fitto.

 

“Dopo una verifica durata mesi, – continua Rollo – con la sua proposta il ministro Fitto in un colpo solo ha chiarito, ove mai non lo fosse già, un preciso disegno: centralizzare il controllo delle risorse e bypassare l’autonomia delle regioni: per sbloccare i fondi sarà necessaria la sigla di accordi tra la Presidenza del Consiglio e le singole Regioni che dovranno illustrare progetti, modi e tempi di realizzazione. Tradotto: le regioni non toccano più palla, eseguono. Una follia che spero venga fermata con forza da tutti i governatori, già sul piede di guerra.

Ma non basta. Il vero schiaffo alle politiche di coesione è dato dall’impossibilità di utilizzare le risorse per le spese immateriali. Questo vuol dire che in questo Paese non c’è spazio e non ci sono risorse per il welfare, per i servizi sociali, per i territori di prossimità. Si sta smobilitando una fetta di Paese e noi rappresentanti il mondo delle piccole e medie imprese che sono l’ossatura dei servizi alla persona, non possiamo permetterlo. Non staremo a guardare e faremo valere le nostre ragioni in tutte le sedi opportune. I dati Istat rispetto all’aumento della popolazione anziana, per esempio, ci danno ragione. Mi chiedo se il ministro Fitto si sia posto il problema di come saranno finanziati gli interventi a favore della popolazione anziana. Interventi che avrebbero dovuto essere fatti attraverso il confinanziamento del FSC per le infrastrutture sociali. Invece, molti dei servizi che abbiamo garantito fino ad ora, non saranno più garantiti. Altro che riduzione delle disuguaglianze! I divari sociali stanno aumentando e il Governo sembra indifferente ai bisogni delle fasce più fragili. Non solo, in alcuni casi il cinismo dell’esecutivo tocca anche le categorie produttive, le più deboli naturalmente. Mi chiedo, infatti, che ne sarà delle richieste di investimento delle 4700 imprese pugliesi per 2,3 miliardi di euro di cui 1,5 avanzate da piccole e micro imprese. Investimenti già programmati che non potranno essere coperti dal Fesr e ora nemmeno nel FSC. Avevamo posto la questione in una lettera di tutte le associazioni di categoria indirizzata al ministro Fitto che non ci ha degnato neppure di una risposta. Prepariamoci ad un inverno che di freddo avrà solo il clima. Il mio invito è ad alzare la testa e ad assumere una posizione compatta e condivisa sulle batTaglie da affrontare ”.