Per conciliare spazi di vita e lavoro occorre ripensare e progettare nuove politiche temporali e territoriali della città. Con una visione urbanistica che integri mobilità, cultura, socialità, servizi sociali, scuola, bisogni di donne, anziani e bambini, in un’ottica sostenibile. A Bari, l’assessorato al Welfare, con il contributo della Regione Puglia e del Terzo settore, tra cui Legacoop Puglia, con la sua Commissione Pari Opportunità e Politiche di Genere, è lavoro per realizzare tutto ciò. Nella sala Consiliare del comune barese sono stati presentati i risultati dello Studio di Fattibilità del Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi di Bari (PTTS). Una pubblicazione di circa 170 pagine, già consegnata alla Regione e distribuita anche alla stampa come frutto di un lavoro di ricerca partecipata. Grazie all’Avviso pubblico della Regione Puglia, l’Ambito Territoriale della Città di Bari, ha, difatti, candidato, in questo modo, la sua proposta. Il programma s’inserisce nell’ambito delle Politiche regionali dei servizi alle persone, del Benessere e delle Pari Opportunità della Regione Puglia. E con la legge regionale  n.7 del 2007, sulle “Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro” è stato possibile attuare un programma d’intervento per realizzare e implementare una nuova cittadinanza solidale, fondata sule differenze di genere e sulla conciliazione dei tempi e gli orari di vita delle persone nei contesti cittadini. Il Patto sociale di genere delle città di Bari, rientra proprio in questa programmazione. Si tratta di un  progetto promosso dal comune di Bari, insieme a Legacoop Puglia, Confcooperative Puglia, Aiecs e Cirpas, che, tra i vari obiettivi, ha dato il via ai lavori per l’istituzione di una Consulta cittadina per la salute e il benessere delle donne. Uno strumento pensato per essere reale supporto all’amministrazione comunale nella realizzazione di programmi a “misura di donna”. Lo studio di fattibilità sull’“Abitare i tempi di spazi della città di Bari” e condotto nell’Ambito Sociale, è, dunque, in perfetta continuità con le altre esperienze e progetti-pilota sulla conciliazione, come appunto, i Patti sociali di Genere. Nello specifico, lo studio, costruito grazie ad uno staff tecnico di esperti professionisti, prova a correlare la mobilità sostenibile con il sociale, la cultura con l’amministrazione. Obiettivo: ripensare la città a reale misura di cittadino. Il PTTTS dell’Ambito della Città di Bari prevede il miglioramento dell’abitabilità del tempo urbano favorendo la conciliabilità dei diversi spazi di vita dei cittadini, promuovendo l’empowerment istituzionale e un più stretto coordinamento tra attori istituzionali e sociali. Sono previste dal Piano 14 azioni progettuali sperimentali, in quattro macroambiti di azione e interesse, ovvero

Si tratta di un lavoro che promuove la partecipazione attiva di diversi spazi di vita delle persone, anche attraverso, come è emerso nel corso della conferenza stampa, l’attivazione dell’Ufficio Tempi e Spazi, nella sede della Ripartizione Welfare del comune di Bari. Sarà un laboratorio aperto alle associazioni e alla cittadinanza per proporre nuovi servizi, nuove iniziative e politiche temporali, in linea con le esigenze di concilazione vita-lavoro, con lo spazio urbano e gli orari degli uffici pubblici. Così da offrire anche nuove occasioni conciliative al mondo delle imprese, alle famiglie, ai minori, enti e istituzioni. La costituzione di un Tavolo di concertazione permanente, cui aderiranno rappresentanti dei diversi ambiti d’interesse e territoriali, pubblici e privati, sarà l’ultima tappa per avviare il vero cambiamento. La peculiarità del progetto sta anche nella partecipazione attiva di tutti, in particolare dei cittadini. Le 30 mila cartoline diffuse dall’assessorato al welfare consentiranno di segnalare un bisogno rispetto al tema della conciliazione nella propria città. Un importante e ulteriore contributo per migliorare i tempi e gli spazi di vita.]]>