Kismet Opera di Bari porta in scena la storia di una preadolescente qualunque “Lolita”. Presentato da Babilonia Teatri sarà sabato 22 marzo 2014 alle 0re 21.00. Lolita è una preadolescente qualunque, che porta sul palco la “sua” verità. Che ci interroga sul ruolo dei genitori. Su quello dei coetanei. Su quello dell’educazione. Su quello della società in genere e sui suoi modelli. Lolita è la voglia di giocare col fuoco e la paura di bruciarsi, è l’esempio vivente di come innocenza e malizia, purezza e artificio, candore e doppiezza, possano convivere.   Spiega la compagnia: “Volevamo raccontare la ricerca di un’identità da parte di una bambina, il suo bisogno d’amore e la violenza del nostro mondo. Lolita è uno spettacolo che prosegue la nostra ricerca di lavoro con le persone. Olga porta sul palcoscenico la sua autenticità, senza il filtro della finzione e con la forza del suo candore. Lolita è un sogno. Un brutto sogno. Un incubo. Sono pensieri e segreti consegnati a un diario. Pensieri di una ragazzina che corre che salta che cammina sul filo. Una ragazzina che ha pensieri di donna”.   Nel raccontare i motivi ispiratori dello spettacolo, i produttori,  Valeria Raimondi e Enrico Castellani, annotano: “lo spettacolo intende indagare, a partire dal famoso romanzo di Vladimir Vladimirovic Nabokov, il nostro rapporto con la sessualità, da un lato. Il rapporto della donna col suo corpo e più in generale la questione del corpo della donna, dall’altro. Tutte le problematiche relative all’immagine che oggi abbiamo del corpo della donna, al suo utilizzo e a ciò che comporta da un punto di vista del ruolo sociale che oggi la donna ricopre nella società, vengono viste attraverso gli occhi di una ragazzina. Attraverso gli occhi di una persona che ormai non è più una bambina e che non è ancora una donna. La volontà dichiarata è quella di uscire dalla retorica. Di non cadere nelle sabbie mobili della divisione tra bianco e nero, evitando di ricorrere a stilemi come quelli della donna oggetto, delle quote rosa o delle pari opportunità, per arrivare invece a toccare con mano le contraddizioni che viviamo. Che spesso bruciano e che pongono diversi interrogativi ai quali, però, è impossibile trovare una risposta univoca. La figura di Lolità è un riferimento grazie al quale la narrazione ha continua-mente una sponda letteraria in grado di fornire nuovi e più articolati elementi di riflessione. Lolita ci interroga sul ruolo dei genitori. Su quello dei coetanei. Su quello dell’educazione. Su quello della società in genere e dei suoi modelli. Lolita è per noi una tentazione e un monito assieme. È la voglia di giocare col fuoco e la paura di bruciarsi”. Di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, con Olga Bercini e con Babilonia Teatri.   Fonte: Kismet]]>