Anche quest’anno il servizio di pulizia della Spiaggia di Pane e Pomodoro è stato affidato dall’Amiu Puglia alla cooperativa sociale Equal Time, da sempre impegnata in progetti di inclusione sociale e di inserimento lavorativo di persone in condizioni di fragilità.

Dal 20 maggio al 15 settembre 24 lavoratori con disagio psichico, sociale e a rischio di devianza si sono presi cura, pulendola e presidiandola, della spiaggia barese di Pane e Pomodoro, presa d’assalto quest’anno da cittadini e turisti come mai nelle passate stagioni. A fronte dunque di un flusso nettamente superiore rispetto agli anni precedenti, i lavoratori hanno saputo distribuirsi i carichi di lavoro, grazie anche ad un aumento integrato delle ore di lavoro e dando prova di grande efficienza e senso di responsabilità.

Un progetto quello della cooperativa Equal Time, che quest’anno è andato oltre l’ottica dell’inserimento lavorativo con un’attenzione particolare anche alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Grazie ad un esperimento effettuato in collaborazione con la Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Bari, i lavoratori hanno indossato delle maglie dotate di sensori in grado di misurare le risposte del corpo umano al caldo e allo stress fisico. Un’assoluta novità che fa della cooperativa un contenitore all’interno del quale matura il protagonismo delle persone.

Alla presentazione del progetto, dinanzi agli assessori comunali alla città inclusiva e all’ambiente Francesca Bottalico e Pietro Petruzzelli, al presidente di Amiu bari Sabino Persichella, era presente il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo che ha accolto con favore l’iniziativa. “ Ancora una volta– ha detto – il sistema cooperativo rappresentato da Legacoop, mostra attenzione al territorio e alle persone che lo vivono sia in termini di inclusione sociale che di sensibilità ambientale. Sarebbe auspicabile dare continuità a questo servizio di difesa del territorio, impiegando questi lavoratori dodici mesi all’anno in un’attività di cui la città ha bisogno non solo nei mesi estivi raggiungendo il duplice obiettivo di dare lavoro e centralità a persone che ne hanno un gran bisogno e e aver cura dei luoghi pubblici. Noi in questo senso siamo disposti a fare la nostra parte”.

E’ intervenuta alla presentazione del progetto anche Flora Colamussi, direttrice di Equal Time “In un momento in cui tutta l’attenzione è puntata sull’area della povertà, – ha detto – non dobbiamo dimenticare che in quest’area rientrano anche le persone con disagio psichico oltre al disagio dato dalla malattia mentale spesso sono in condizione di fragilità sociale, economica e culturale. Per questo noi auspichiamo che la Pubblica amministrazione decida di dedicare una parte dei servizi in outsourcing alle cooperative sociali. Non chiediamo altre risorse ma solo di venga dedicata una parte dei bandi a chi fa cooperazione sociale con attenzione alle persone, troppo spesso identificate con numeri e Isee”.

L’attività di pulizia della Spiaggia di Pane e Pomodoro è stata svolta in collaborazione con i Servizi Socio – Sanitari del territorio, l’UIEPE per le persone in misura alternativa alla detenzione, i Centri di Salute Mentale per disagio psichico, che hanno seguito il percorso di inclusione di ciascuno constatandone l’impatto positivo sui lavoratori. Le squadre di lavoratori inoltre sono state integrate con persone disoccupate e in area povertà, reperite dai CPI e da Porta Futuro di Bari.

“Attività di inserimento lavorativo per persone con disagio psichico come quelle sostenute e proposte da Equal Time – ha testimoniato Luisa Cecere psicologa e psicoterapeutica dirigente del Centro di Salute Mentale di Bari – per noi sono il naturale proseguimento del percorso riabilitativo che i pazienti svolgono con noi. Il lavoro protetto, in cui l’attenzione alla persona è una priorità come in questo caso – ha continuano Cecere – è un ulteriore passo in avanti perché aiuta queste persone a sentirsi utili svolgendo un’attività, a guadagnare dei soldi alleggerendo un po’ il disagio economico in cui spesso vertono. Il lavoro le aiuta spesso a superare le paure grazie al confronto con gli altri, ad aumentare la loro autostima e a dare loro dignità. Sarebbe auspicabile – ha proseguito – che fossero impegnati in simili attività tutto l’anno. Anche per evitare – ha concluso – il rischio di vanificare i progressi fatti e i risultati ottenuti”.