“Laverdevia” è l’iniziativa nata ad Acquaviva delle Fonti per fare della Puglia un grande laboratorio di ricerca.

Dal cuore della Puglia è appena nata una strada che traccia un percorso verso la green economy. Laverdevia, si chiama così l’iniziativa che ad Acquaviva delle Fonti, dove l’omonima associazione Laverdevia ha messo insieme numerosi comuni di Puglia e Basilicata, Istituti scientifici. Legacoop Puglia con un progetto che ha al centro la green economy delle persone. Quella vicina a chi la vive e che valorizza l’ambiente intorno a noi, vicino al quale e nel quale i nostri figli vivono. Una green economy che renda sostenibile il territorio sul quale si opera, si ricerca, si studia, si coltiva. In una parola, il territorio sul quale si lavora.

E’ l’obiettivo che sta mettendo a sistema l’iniziativa Leverdevia attivando sul territorio un rinascimento rurale che coniughi scienza, tradizione, associativismo, cultura e sostenibilità a favore della collettività. L’ accordo appena firmato si prefigge di definire un innovativo piano strategico.

“Puntiamo a far diventare i nostri territori attrattivi anche per gli altri, – afferma Vincenzo Coppa, presidente associazione Laverdevia – il territorio può diventare un grande laboratorio di ricerca per motivare i giovani e farli  restare. Crediamo che non solo questo sia possibile, ma che questo progetto oltre a trattenere i nostri giovani possa attrarne anche altri da fuori. Si tratta di esperimento sociale alto – continua – ma noi ci crediamo fortemente. Far diventare i territori rurali dei grandi contenitori per la sostenibilità. Il prossimo passo è quello di programmare un piano operativo”.

“La nostra – aggiunge Pasquale Ferrante Direttore di Legacoop Puglia – non è una mera dichiarazione di intenti. d’ora in avanti, saremo impegnati nel definire una precisa strategia.

Questa rete sta unendo istituzioni pubbliche, università, cooperative e quindi gran parte del tessuto sociale delle Comunità di Puglia e Basilicata, che fanno convergere le loro diverse expertise in un percorso concreto che punta, partendo dai valori espressi dal nostro territorio e nel loro rispetto, a creare valore generativo e sostenibile finalizzato non solo a far rimanere ma ad attrarre anche coloro che sono emigrati. Lo vogliamo fare condividendo una visione di quello che vogliamo sia il territorio da qui ai prossimi vent’anni”.

Un progetto questo al quale ha mostrato il suo interesse anche il Politecnico di Milano e che al momento conta sulla firma dei comuni di Acquaviva delle Fonti, Mola di Bari, Rutigliano, Poggiorsini, Irsina e sulla partecipazione dell’Associazione Abap, del Centro scientifico Italiano fertilizzanti, dell’Associazione Comuni Cuore della Puglia. E’ una strategia per combattere il fenomeno del declino demografico, ma al tempo stesso è una azione che mette al centro del territorio i suoi cittadini e le sue peculiarità in un rapporto costantemente “attivo” sul patrimonio culturale materiale ed immateriale, sulle attività agricola e zootecnica e alle filiere che da queste derivano. In quest’ottica l’accordo prevede la partecipazione congiunta ai bandi, la ricerca di tecniche e metodologie innovative per ridurre le emissioni nell’aria delle pratiche agricole tradizionali, laboratori per la sperimentazione di nuove tecniche per la costruzione di edifici, introduzione di metodologie agricole che non utilizzino i pesticidi e i diserbanti, l’introduzione di strutture organizzative specifiche come le cooperative di comunità per sostenere iniziative con il supporto attivo della cittadinanza.

]]>