Come Agrinsieme  Puglia (Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative italiane-Legacoop, Confcooperative e Agci) abbiamo delle proposte unitarie: un contributo importante a ciò che sta svolgendo la Regione Puglia, in merito alla lotta alla xylella fastidiosa, il flagello che rischia di distruggere un’intera economia e modificare  per sempre l’ambiente rurale salentino. Così Angelo Petruzzella, a nome del coordinamento Agrinsieme, nel corso dell’incontro organizzato dall’Area di Sviluppo rurale regionale a Lecce il 9 febbraio 2015, insieme alle organizzazioni di categoria, tecnici e funzionari regionali e gli olivicoltori. “Ci associamo alle giuste rivendicazioni degli olivicoltori salentini di interventi più incisivi di contrasto alla xylella fastidiosa”. “La gravità della situazione richiede un fronte comune, al di là di ogni distinguo, per contrastare al meglio l’emergenza. Primo, fra tutti, pensiamo sia a risorse straordinarie, che dovrebbero essere immediatamente attivate in relazione allo stato di  ‘calamità’determinato dalla xylella, sia a interventi afferenti a risorse già disponibili (vedi PSR 2014-2020 e  progetti olio-qualità)”. In aggiunta a quanto già attivato dalla Regione Puglia e dal Governo nazionale, Petruzzella ha proposto “la necessità di destinare risorse adeguate a un programma straordinario di ricerca, che coinvolga direttamente le aziende del territorio, finalizzato all’individuazione, in tempi brevi, di tecniche colturali, in grado di contrastare l’infezione e la diffusione del batterio, con particolare attenzione alla selezione di eventuali varietà  resistenti. Questo per un piano specifico di profonda innovazione della  olivicoltura salentina ormai  indispensabile e urgente. Con un superamento, altresì, del divieto al reimpianto”. “Inoltre – ha dichiarato Petruzzella, a nome di Agrinsieme – il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (per esempio, con la Misura 10, “Produzione integrata”) può aiutare a contrastare il fenomeno dell’abbandono degli oliveti, causato dalla diffusione della Xylella. Si devono sostenere gli agricoltori nelle spese di gestione degli oliveti colpiti, la cui ridotta produzione ne determina una non sostenibilità economica”. La polverizzazione delle superfici olivicole è fenomeno radicato nei territori pugliesi che causa la non sostenibilità economica: “La conduzione associata (con le cooperative di conduzione, per esempio) con la possibilità di raggiungere adeguate dimensioni aziendali – ha concluso Angelo Petruzzella – determinerebbe immediatamente un netto miglioramento dei risultati economici. Questo processo potrebbe essere notevolmente favorito dalla istituzione della cosiddetta ‘Banca della Terra’, che avrebbe il compito di stimolare e censire le superfici disponibili a processi di aggregazione”.
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